Afflitti da nuove paure
Terrorismo, terremoti, epidemie, crisi economica lo scenario delle fobie oggi è cambiato.. come affrontarle.
I massi media hanno una parte di responsabilità nell’ amplificare timori e inquietudini perché, con i loro toni spesso allarmistici, agiscono da fattori scatenanti. Ascoltare la cronaca di un incidente aereo, leggere le previsioni funeste sulla disoccupazione o sui cambiamenti climatici può riportare alla luce traumi non affrontati e irrisolti. E, se l’esperienza negativa non è stata elaborata, può riemergere anche dopo molto tempo e avere come conseguenza una reazione eccessiva, immotivata. Pensiamo alle classiche sensazioni di allarme che avvertiamo dopo una brutta notizia: tachicardia, respiro corto e spezzato, sudorazione, tremori alle mani, senso di debolezza. Il cuore pompa sangue con forza, i muscoli si tendono al massimo perché devono essere pronti a reagire o a fuggire. Non c’è tempo per riflettere: il cervello emotivo entra in causa con una scarica di adrenalina e, in un secondo tempo, di cortisolo, le molecole dello stress. Il lavoro psicologico da fare è quello di riattivare le nostre capacità di assorbimento delle novità che ci inquietano focalizzando e affrontando le cause della paura.
Rilassati e medita
Una maggiore lucidità mentale ci aiuta a disciplinare il flusso dei pensieri e a interrompere quelli ansiogeni. Per favorire questo processo, il suggerimento è quello di rilassarsi e meditare.
Ideale è scegliere il tipo di meditazione più adatta al proprio carattere. Quella concreta è una riflessione su un oggetto: mazzo
di fiori, soprammobile, quadro oppure su una parte del nostro corpo, braccia, gambe. Ma può essere un valido esercizio di meditazione anche tenere la mente e le mani occupate in attività meccaniche che non richiedono un grande sforzo intellettivo. Cucinare, fare bricolage, lavorare a maglia favoriscono una
sorta di scissione dalla mente: una parte, quella coscia, è catturata dall’ attività da svolgere, mentre l’altra è libera di dialogare con il proprio mondo interiore e ritrovare una dimensione quieta. La meditazione astratta, invece è la ripetizione mentale e senza soste di un suono, di una sillaba. Esempio: “OM” la parola sacra degli indiani. Per eseguire al meglio, mettersi in una posizione comoda e concentrarsi sul suono. Se si vuole evitare il fai da te, si può partecipare a qualche gruppo di recitazione buddista: sono aperti a tutti e se ne trovi in ogni città. Il sostegno della recitazione in gruppo moltiplica i benefici.
Lei ha paura di più
Le donne sono più esposte alle fluttuazioni ormonali e a lora volta condizionate dai cicli lunari e, naturalmente, mestruali: è dimostrato che bassi livelli di estrogeni ormoni femminili possono contribuire a peggiorare i disturbi dell’umore. In particolare nel periodo mestruale possono comparire irritabilità, crisi di pianto per motivi banali, impulsività come reazione a stimoli di poco conto e, curiosamente, desiderio di carboidrati. Gli studi internazionali evidenziano che la paura nelle donne aumenta maggiormente dopo i 35 anni, periodo in cui emergono con preponderanza le difficoltà nel mantenere un equilibrio soddisfacente tra attività lavorativa e vita familiare. Per risolvere il problema in questi casi può essere utile una breve terapia farmacologica (da assumere sotto controllo medico) che punta al contenimento dell’ansia.
Riscoprire l'umorismo
Per affrontare le paure con maggiore leggerezza d'animo una risorsa utile è la capacità di sorridere, il senso dell'umorismo ci aiuta a sciogliere le tensioni, a ragionare, ad analizzare in profondità le cose e a costruire una nuova scala di valori.
?Quando avvertiamo le prime sensazioni di paura cerchiamo in rete libri umoristici, video tutorial spiritosi. Oppure guardiamo film divertenti.
?Sforziamoci di trovare spesso battute e frasi ironiche: prendiamo un paio di forbici, della colla e vecchi giornali e ritagliamo tutti i titoli di giornale che ci fanno paura, mescoliamo. Ne uscirà un cocktail divertente che ci aiuterà a ritrovare il buonumore.
Identifica il problema e respira
Un esercizio pratico per attenuare i sintomi di panico
Se la paura di perdere il lavoro o di diventare vittima di un disastro ambientale assedia la nostra mente con insistenza, la prima cosa da fare è quella di chiedersi quali sono le situazioni, le immagini mentali o i periodi particolari della giornata in grado di evocare queste penose sensazioni. Può essere utile annotare su un foglio i sintomi avvertiti, in modo da verificare se questi cambiano a seconda delle situazioni o se si presentano sempre allo stesso modo. Importante richiamare alla mente gli stimoli stressanti e non evitarle illudendoci, così, di cancellarli. Proviamo poi a disegnare e colorare queste percezioni: nell'istante in cui trasformiamo qualcosa in forme, segni e colori attiviamo l'emisfero destro, dove risiedono la creatività e il controllo delle emozioni. Teniamo presente che quel che conta di più per noi è nella parte centrale del disegno ed è più grande. E, mentre ciò che ci interessa in meno è più piccolo ed è rappresentato ai margini del bozzetto. Pieghiamo il foglio suddividendolo
e tagliandolo in 4 o 6 micro - parti. Noteremo che le nostre paure sono diventate piccole. Proviamo ora a visualizzarle e a calmarci respirando di pancia. Durante l'inspirazione il muscolo si contrae e si appiattisce, aumentando lo spazio nel torace e aspirando l'aria nei polmoni. Durante l'espirazione il diaframma si rilassa e si sposta verso la parte superiore del corpo, provocando l'espulsione dell'aria. È il tipo di respirazione più efficace perché apporta maggiori quote di ossigeno e svuota i polmoni nel modo completo riducendo la formazione di prodotti di scarto (anidride carbonica, acido lattico) che producono nervosismo e inquietudine. Ricordiamolo, poi ossigeno uguale migliore circolazione nel corpo e nel cervello, a tutto vantaggio delle performance cognitive.
Prova con la desensibilizzazione
Se il timore di un'epidemia oppure di diventare vittime di una catastrofe ambientale continua a invadere la nostra mente fino a interferire seriamente con lo svolgimento delle attività quotidiane, possiamo provare a correre ai ripari con la tecnica della desensibilizzazione che punta a correggere i pensieri distorti.
Chi ha paura degli incidenti aerei può trovare conforto nell'apprendere che il numero di morti in volo è di gran lunga inferiore a quelli causati da incidenti automobilistici. Con la supervisione di uno psicoterapeuta possiamo esporci gradualmente allo stimolo pauroso: se l'idea di affrontare un viaggio in metropolitana ci fa star male per paura di incappare nell' allarme bomba, si può cominciare scegliendo tragitti brevi o che prevedono diverse tappe. si può decidere di scendere dopo due fermate.
Chi ha paura dei viaggi in treno, perché angosciata all'idea di incontrare terroristi, farà bene a prevedere nei propri spostamenti qualche deviazione, un sosta. Ogni fermata potrebbe coincidere con una piacevole distrazione, una passeggiata, la telefonata a un amico caro. L'obiettivo è di rimettere in circolo le molecole della gioia .
Consigli....
Semplici trucchi possono essere efficaci a tenere sotto controllo la paura.
⧫Mangiare un cibo che rilassa, per esempio del cioccolato che stimola la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore in grado di contrastare l'ansia.
⧫Pensare a una persona che sentiamo molto vicina chiedendoci quanto sarebbe contenta di sapere che stiamo facendo il possibile per superare le nostre paure: difficile immaginare una forma di incoraggiamento più efficace.
⧫Moderare l'uso di caffè, tè, bevande alcoliche, fumo, cibi pesanti, soprattutto nelle ore serali : sono eccitanti che fanno da stimolo alla paura.