La salute della donna

Anovulazione: cause, sintomi e trattamenti

Anovulazione: quando l’ovulo non viene rilasciato

L’anovulazione è una condizione caratterizzata dall’assenza di ovulazione, ovvero il processo attraverso cui un ovocita maturo viene rilasciato dall’ovaio. Questa condizione può essere temporanea o persistente e può causare infertilità.

Cause dell’anovulazione

L’anovulazione, ovvero l’assenza di rilascio di un ovulo maturo dall’ovaio durante il ciclo mestruale, può essere causata da una varietà di fattori. Comprendere le cause sottostanti è fondamentale per individuare il trattamento più adatto.

Squilibri ormonali:

Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): è una delle cause più comuni di anovulazione. Si caratterizza da un eccesso di androgeni (ormoni maschili), cisti ovariche multiple e irregolarità mestruali.

-Ipotiroidismo o ipertiroidismo: alterazioni della funzione tiroidea possono interferire con la produzione degli ormoni che regolano il ciclo mestruale.

-Iperprolattinemia: un eccesso di prolattina, l’ormone responsabile della produzione di latte, può inibire l’ovulazione.

Fattori anatomici:

Endometriosi: crescita del tessuto endometriale al di fuori dell’utero, che può causare aderenze e ostruzioni alle tube di Falloppio.

-Malformazioni uterine: anomalie congenite dell’utero possono interferire con l’impianto dell’ovulo fecondato.

-Ostruzioni tubariche: infezioni pregresse o interventi chirurgici possono causare ostruzioni alle tube di Falloppio, impedendo agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo.

Fattori legati allo stile di vita:

-Peso corporeo: sia l’obesità che l’eccessiva magrezza possono alterare il ciclo mestruale.

Stress: livelli elevati di stress cronico possono interferire con la produzione degli ormoni riproduttivi.

-Esercizio fisico intenso: Un’attività fisica eccessiva può portare all’amenorrea.

-Disturbi alimentari: Anoressia e bulimia possono causare alterazioni ormonali e interrompere il ciclo mestruale.

Altri fattori:

Farmaci: alcuni farmaci, come gli antipsicotici e i corticosteroidi, possono interferire con l’ovulazione.

-Infezioni pelviche: infezioni non trattate possono danneggiare le tube di Falloppio e causare infertilità.

-Età: l’avanzare dell’età porta ad una diminuzione della riserva ovarica e può causare anovulazione.

-Tumori: rari casi di tumori ipofisari o ovarici possono causare squilibri ormonali e anovulazione.

Quali solo i sintomi?

I sintomi più comuni dell’anovulazione

Irregolarità mestruali: cicli molto lunghi, assenza di mestruazioni (amenorrea) o sanguinamenti irregolari e abbondanti.

-Assenza di sintomi premestruali: molte donne sperimentano sintomi premestruali come tensione al seno, sbalzi d’umore e gonfiore addominale. Questi sintomi sono spesso assenti nelle donne che non ovulano.

-Difficoltà a concepire: l’anovulazione è una delle cause più comuni di infertilità.

Acne: causata da un eccesso di androgeni.

Irsutismo: crescita eccessiva di peli su viso, petto e altre aree tipicamente maschili.

-Aumento di peso: spesso localizzato a livello addominale.

-Calvizie di tipo maschile: assottigliamento dei capelli e recessione della linea frontale.

-Secchezza vaginale: a causa della carenza di estrogeni.

-Sbalzi d’umore: Causati dalle fluttuazioni ormonali.

Altri segnali che potrebbero indicare l’assenza di ovulazione:

-Mancanza di muco cervicale fertile: intorno all’ovulazione, il muco cervicale diventa più abbondante, filante e trasparente. L’assenza di questo muco può indicare l’assenza di ovulazione.

-Temperatura basale: monitorando la temperatura basale corporea, si può individuare un aumento della temperatura dopo l’ovulazione. L’assenza di questo aumento può indicare anovulazione.

Diagnosi dell’Anovulazione

La diagnosi dell’anovulazione, ovvero l’assenza di rilascio di un ovulo maturo dall’ovaio durante il ciclo mestruale, richiede un approccio multidisciplinare e una serie di esami specifici.

Perché è importante una diagnosi accurata?

Una diagnosi precisa permette di identificare la causa sottostante all’anovulazione e di impostare un trattamento adeguato, aumentando così le possibilità di concepire.

Quali esami vengono effettuati?

-Anamnesi: il medico raccoglierà informazioni dettagliate sulla tua storia mestruale, eventuali sintomi associati (acne, irsutismo, aumento di peso), precedenti gravidanze, aborti, interventi chirurgici e trattamenti farmacologici.

-Esame fisico: il medico valuterà i tuoi segni vitali, effettuerà un esame pelvico per verificare la presenza di eventuali anomalie e valuterà la presenza di segni di iperandrogenismo (acne, irsutismo).

Esami del sangue:

-Ormonali: vengono misurati i livelli di FSH (ormone follicolo-stimolante), LH (ormone luteinizzante), estradiolo, progesterone e testosterone per valutare la funzione ovarica e la presenza di eventuali squilibri ormonali.

-Ormone tiroideo stimolante (TSH): per escludere disturbi della tiroide.

-Prolattina: un eccesso di prolattina può inibire l’ovulazione.

-Insulina: per valutare la presenza di resistenza all’insulina, spesso associata alla PCOS.

-Ecografia transvaginale: permette di visualizzare le ovaie e l’utero, valutando la presenza di cisti o altre anomalie.

-Isterosalpingografia: un esame radiologico che utilizza un mezzo di contrasto per visualizzare l’utero e le tube di Falloppio, evidenziando eventuali ostruzioni.

-Isteroscopia: un esame che permette di visualizzare direttamente la cavità uterina, individuando eventuali polipi, miomi o altre anomalie.

-Laparoscopia: un intervento chirurgico mini-invasivo che consente di visualizzare direttamente gli organi pelvici, le tube di Falloppio e l’ovaio, e di prelevare eventuali campioni di tessuto per un esame istologico.

-Test di ovulazione: possono essere utilizzati test casalinghi per rilevare il picco di LH, che precede l’ovulazione. Tuttavia, questi test non sono sempre accurati.

-Termometria basale: misurare la temperatura basale corporea ogni mattina può aiutare a individuare l’ovulazione, ma non è un metodo diagnostico preciso.

A cosa servono questi esami?

-Identificare anomalie uterine: come malformazioni, fibromi o polipi che possono impedire l’impianto o la crescita dell’embrione.

-Valutare la funzione ovarica: verificare se le ovaie producono gli ormoni necessari per sostenere la gravidanza.

-Escludere problemi di coagulazione: come la sindrome antifosfolipidica, che può aumentare il rischio di complicazioni durante la gravidanza.

-Individuare infezioni: che possono danneggiare l’embrione o l’utero.

Escludere patologie autoimmuni: come il lupus, che possono attaccare l’embrione.

-Valutare la qualità dello sperma: problemi di fertilità maschile possono contribuire agli aborti ricorrenti.

-Identificare anomalie genetiche: nei genitori o nell’embrione.

Trattamento dell’Anovulazione

Il trattamento dell’anovulazione dipende dalla causa sottostante. L’obiettivo principale è ripristinare l’ovulazione e consentire alla donna di concepire.

Terapie farmacologiche:

-Induttori dell’ovulazione: sono i farmaci più comunemente utilizzati per stimolare l’ovulazione. Il più noto è il clomifene citrato, che agisce sull’ipofisi per aumentare la produzione di ormoni che stimolano le ovaie.

-Gonadotropine: ormoni che stimolano direttamente le ovaie, utilizzati quando il clomifene non è efficace.

-Metformina: utilizzata principalmente nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), migliora la sensibilità all’insulina e può aiutare a ripristinare l’ovulazione.

-Altri farmaci: a seconda della causa sottostante, possono essere prescritti altri farmaci, come gli inibitori dell’aromatasi o gli antiestrogeni.

Chirurgia:

-Laparoscopia: viene utilizzata per rimuovere aderenze, cisti o tessuto endometriosico che potrebbero ostacolare l’ovulazione.

-Miomectomia: si esegue per rimuovere fibromi uterini che possono interferire con l’impianto dell’ovulo fecondato.

Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA):

-Fecondazione in vitro (FIV): l’ovulo viene prelevato dall’ovaio, fecondato in laboratorio con lo sperma del partner e l’embrione ottenuto viene trasferito nell’utero.

-Inseminazione artificiale (IA): lo sperma viene depositato direttamente nell’utero della donna durante il periodo fertile.

Modifiche dello stile di vita:

-Perdita di peso: anche una modesta perdita di peso può migliorare la fertilità, soprattutto nelle donne con PCOS.

-Dieta equilibrata: una dieta ricca di frutta, verdura e fibre può aiutare a regolare i livelli ormonali e migliorare la sensibilità all’insulina.

-Attività fisica regolare: l’esercizio fisico può aiutare a controllare il peso, ridurre lo stress e migliorare la sensibilità all’insulina.

-Riduzione dello stress: lo stress può interferire con l’ovulazione, quindi è importante trovare modi per rilassarsi.

Altri trattamenti:

Terapie complementari: alcune donne ricorrono a terapie complementari come l’agopuntura o l’omeopatia, ma la loro efficacia non è scientificamente provata.

Scelta del trattamento:

La scelta del trattamento dipende da diversi fattori, tra cui:

-Causa dell’anovulazione: il trattamento sarà mirato alla correzione della causa sottostante.

-Età della donna: la fertilità diminuisce con l’età.

-Desiderio di una gravidanza: se la donna desidera una gravidanza, il trattamento sarà focalizzato sulla stimolazione dell’ovulazione.

-Comorbilità: la presenza di altre patologie può influenzare la scelta del trattamento.

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