Bronchiolite: sintomi e terapie
Definizione
La bronchiolite è un’ infezione respiratoria di origine virale, dovuta ad infiammazione ed ostruzione dei bronchioli, che colpisce i bambini nei primi 2 anni di vita (prevalentemente lattanti di 2-8 mesi).
Eziologia
Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è l’agente responsabile della maggior parte delle bronchioliti, soprattutto di quelle che si manifestano in forma epidemica, ma a volte sono in causa altri agenti, come virus parainfluenzali, gli adenovirus, i virus influenzali, i rinovirus e perfino il Mycoplasma pneumoniae.
La punta di incidenza della bronchiolite è nei mesi invernali, soprattutto nei bambini del primo anno di vita (circa il 15% dei lattanti si ammala di questa affezione). Il VRS viene trasmesso per contatto diretto dalle secrezioni del cavo orale di soggetti infetti. La diffusione del virus dai bambini più grandi o dagli adulti, che presentano quasi sempre solo una rinite, avviene già due giorni prima della comparsa dei sintomi e continua per circa una settimana.
Fattori di rischio
Tra fattori di rischio si annoverano:
- esposizione al fumo di sigaretta
- condizioni di sovraffollamento
- non essere mai stati allattati al seno
- familiarità per asma
- prematurità (<37° settimana di gestazione).
Sintomi
Il periodo di incubazione viene calcolato fra 3 e 5 giorni. Il lattante, infettato con VRS presenta all’inizio i segni di infezione delle vie aeree superiori, come:
- rinorrea
- starnuti
- tosse
- febbricola.
Dopo 3-5 giorni insorge all’improvviso:
- polipnea
- respiro fischiante
- difficoltà respiratoria acuta: alitamento delle pinne nasali
- dispnea
- crisi di apnea accompagnata spesso da cianosi
- rientramenti al giugulo intercostali e sottocostali
- prolungamento della fase espiratoria
- fischi e rantoli all’auscultazione.
Diagnosi
La diagnosi di bronchiolite è soprattutto clinica e si basa anche su dati epidemiologici familiari e di comunità. Il VRS può essere facilmente identificato nelle secrezioni nasofaringee mediante cultura e con la ricerca dell’antigene. Alla radiografia del torace, da eseguire solo nei casi più gravi, risulta evidente una situazione di iperinsufflazione con abbattimento delle cupole diaframmatiche, ma si possono anche notare aree di ispessimento peribronchiale infiltrati. Risulta evidente anche un quadro di ipossiemia.
Prognosi
Nei lattanti sani, la bronchiolite non presenta alcun rischio: la guarigione avviene in circa 7 giorni. Risultano essere a rischio prognostico sfavorevole i soggetti cardiopatici o che abbiano presentato un peso molto basso alla nascita o che presentino i segni toracici del rachitismo.
Complicazioni
Le complicanze che possono insorgere in corso di bronchiolite sono rappresentati da:
- insufficienza respiratoria
- atelectasia
- infezioni batteriche secondarie
- pneumotorace
- pneumomediastino.
Anche i lattanti che abbiano superato bene la malattia, possono presentare successivamente, per qualche mese, un aumento della frequenza respiratoria.
Terapia
La terapia della bronchiolite si basa sostanzialmente sulla somministrazione di O2 umidificato, utilizzando apposite tende per ossigenoterapia oppure culle termiche per i più piccini. Sono inoltre necessarie l’idratazione e la nutrizione per e.v. per evitare sforzi al bambino che peraltro non sarebbe in grado di assumere liquidi per bocca. Farmaci di supporto per evitare complicanze batteriche, ma non di routine, sono gli antibiotici e, per migliorare la funzione respiratoria, i broncodilatatori e/o i corticisteroidi e/o l’adrenalina per via aerosolica. Antistaminici, anticongestionanti orali e vasocostrittori nasali non sono raccomandati.
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