Calazio: sintomi, terapia
Definizione
Il calazio è un lipogranuloma di una ghiandola di Meibomio. Il calazio rappresenta una risposta infiammatoria granulomatosa attivata da prodotti di degradazione dei lipidi.
Eziopatologia
I calazio possono comparire spontaneamente a causa dell’ ostruzione di un orifizio ghiandolare o nodulo interno. Sono associate a:
- seborrea
- blefarite cronica
- acne rosacea
- scarsa igiene palpebrale.
Sintomatologia
I pazienti lamentano solitamente la comparsa di gonfiore palpebrale, arrossamento associati a dolore moderato e spesso riferiscono precedenti episodi analoghi, perché i calazi tendono a ripresentarsi in individui predisposti.
Clinica
Il calazio di solito si presenta con una tumefazione indolente. Alla palpazione si apprezza una piccola rilevatezza sferica. Può infettarsi dando luogo a una flogosi acuta a volte suppurativa e dolente.
Prognosi
L’asportazione chirurgica del calazio dà ottimi risultati ma possono spesso presentarsi nuovi granulomi.
Terapia
La terapia farmacologica è indicata raramente, salvo in caso di rosacea, in cui bassi dosaggi prolungati di doxiciclina (100 mg alla settimana per 6 mesi) possono essere benefici. E’ importante istruire il paziente circa l’importanza di un’accurata igiene palpebrale e tranquillizzarlo spiegando che le lesioni sono benigne ma che richiedono misure igieniche preventive. I calazi piccoli e asintomatici possono essere ignorati. E’ bene insegnare al paziente come effettuare un’ efficace massaggio palpebrale per favorire il drenaggio delle ghiandole di Meibomio e, inoltre degli impacchi caldo umidi aiutano la liquefazione delle secrezioni lipidiche dense e uno shampoo specifico o uno per neonati possono essere utilizzati per detergere più accuratamente il bordo palpebrale. Una volta risolta l’infiammazione acuta, può essere necessaria l’asportazione chirurgica del granuloma. Dopo aver praticato un’anestesia locale, si applica una pinza da calazio per eliminare il sanguinamento. L’approccio può essere transcongiuntivale o transcutaneo: normalmente se è interessata la palpebra inferiore si utilizza il primo; se invece il calazio è voluminoso o se ha drenato esternamente o interessa la palpebra superiore, si preferisce il secondo approccio. L’asportazione va effettuata con cura e deve comprendere la capsula. I calazi che tendono a ripresentarsi nella stessa posizione, nonostante un’ adeguata asportazione, devono essere sottoposti un esame istologico per il rischio che possa trattarsi di un carcinoma a cellule squamose.
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