SALUTE

Calcolosi biliare




Che cos’è la calcolosi biliare?

La calcolosi biliare è la formazione di calcoli nella cistifellea, piccoli sassolini che si formano per un eccesso di sali o di colesterolo nella bile, il liquido secreto dal fegato. La bile contiene soprattutto colesterolo e lecitina, solubilizzati dai sali biliari. La sovrasaturazione della bile da parte del colesterolo causa la formazione di cristalli, poi di calcoli. Il luogo di precipitazione dei calcoli è soprattutto la cistifellea,  ma possono formarsi i calcoli anche nel coledoco o nelle vie biliari intraepatiche. I calcoli possono essere grossi e spesso unici, multipli,  piccoli, a faccette. 

Quanti tipi di calcoli?

Calcoli di colesterolo puro o misti

I calcoli di colesterolo puro sono rari (10% dei casi); il più delle volte sono misti e contengono sali di calcio sotto forma di bilirubina, carbonato e fosfato.

I fattori predisponenti sono i seguenti:

  1. Dati demografici: sesso femminile,  paesi industrializzatI europei e americani.
  2. Alimentazione:obesità, dieta ipercalorica e ricca di grassi polinsaturi,  alimentazione parenterale prolungata.
  3. Farmaci: estrogeni,  anticoncezionali orali, clofibrato e i suoi derivati.
  4. Malattie dell’ apparato digerente: malattia di Crohn, resezione dell’ileo, anastomosi digiuno-ileale, fibrosi cistica del pancreas.
  5. Altri fattori probabilmente predisponenti: età, diabete, gravidanza.

Calcoli di pigmenti biliari

I fattori predisponenti sono i seguenti:

  1. Sono frequenti in Asia nelle zone di endemia del “Clonorchis sinensis”
  2. Stenosi anomalia delle vie biliari, specie se complicate da angiocholite.
  3. Emolisi cronica
  4. Cirrosi alcolica.

 




 

 

Quanto sono diffusi i calcoli biliari?

 

I calcoli biliari colpiscono tra il 10 e il 15 per cento della popolazione e il numero delle donne colpite è due 
volte maggiore rispetto  a quello degli uomini. Il problema è essenzialmente legato al fatto che nelle 
donne si ha una maggiore produzione di estrogeni (gravidanza, terapia sostitutiva, assunzione di contraccettivi ormonali, diete dimagranti drastiche). L’eccesso di estrogeni provoca un aumento di colesterolo 
nella bile e tende a ridurre la motilità della colecisti favorendo la formazione dei calcoli biliari a causa della stasi biliare. La possibilità di formare calcoli renali e biliari aumenta con l’età, la familiarità,  infatti soggetti con genitori portatori della patologia corrono un rischio più elevato di contrarre la patologia. L’obesità, nei soggetti in sovrappeso, spesso, si ha un’ ipoproduzione di sali biliari e spesso un’iperproduzione di colesterolo che predispongono alla patologia.

 

Quali sono i sintomi dei calcoli biliari​?

  • Forma asintomatica: nel 50% dei casi resta asintomatica. Il rischio che un calcolo silente provochi complicanze (colecistite acuta, colica epatica), è inferiore al 20% in 15 anni.
  • Colica epatica: spesso provocata da piccoli calcoli che possono penetrare nelle vie biliari o da un grosso calcolo bloccato nella colecisti. La colica epatica è spesso scatenata da un pasto ricco di grassi. Il dolore ha sede nell’ipocondrio destro o  all’ epigastrio. E’ violento, continuo, con parossismi. Irradia a semicintura verso il dorso, la scapola o la spalla destra. La crisi dolorosa si accompagna spesso a nausea, talvolta vomito che non porta alcun sollievo. La crisi dura qualche ora,  poi si attenua progressivamente. Lascia spesso una sensazione di pesantezza alla parte superiore dell’addome. La colica epatica può essere seguita da un subittero, prurito, febbricola. E’dovuta ad un tentativo di passaggio di un calcolo attraverso il cistico o il coledoco. Si possono talvolta trovare i calcoli nelle feci.
  • Colica epatica atipica: piccole crisi dolorose di 2-3 giorni , nella regione dell’ ipocondrio destro o nell’ epigastrio, seguite da un intervallo di benessere completo o relativo di qualche settimana o qualche mese.
  • Disturbi dispeptici: il malato può lamentare digestione lenta, peso epigastrico post-prandiale, nausea.

 

Come si fa la diagnosi di calcolosi biliare?

  1. Anamnesi positiva di una o più crisi di colica epatica.
  2. Manovra di Murphy positiva..
  3. Ecografia addominale
  4. TC o tomografiacomputerizzata 
  5. Risonanza magnetica (RM)
  6. Acido epatobiliare iminodiacetico (HIDA)

Esami di laboratorio

I test di funzionalità epatica sono normali.Si può osservare durante o appena dopo una colica epatica, un netto aumento della fosfatasi alcalina e talvolta in aumento moderato delle transaminasi. Per scoprire l’eventuale presenza di colelistiasi è necessario eseguire un esame diagnostico poco invasivo, l’ecografia dell’addome.

 




 

Calcolosi biliare: trattamento 

Le patologie della colecisti e i calcoli biliari richiedono un trattamento solo se causano sintomi.

La rimozione chirurgica della colecisti è il trattamento più comune per la presenza di calcoli biliari sintomatici per rimuovere la cistifellea (colecistectomia)

Talvolta, farmaci per sciogliere i calcoli biliari.Questo trattamento può richiedere mesi e, in alcuni casi, fino a due anni, oltre a non essere sempre efficace.

Talvolta, rimozione dei calcoli biliari attraverso colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE)

 

 




 

 

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