Cataratta: sintomi e complicanze
Definizione
La cataratta è una patologia che affligge le persone che hanno più di 60-65 anni. E’ una patologia che comporta l’ opacizzazione del cristallino ossia della lente che abbiamo all’interno dell’occhio e che utilizziamo per mettere a fuoco gli oggetti da vicino e da lontano. Questa lente dopo i 40 anni comincia a perdere di funzionalità e di conseguenza parliamo della cosiddetta presbiopia. Con il passare del tempo questa lente diventa anche opaca e si trasforma in cataratta che comporta al paziente negli stadi iniziali la visione sfocata e i colori sbiaditi fino ad arrivare alla parte più evoluta di questa patologia che comporta anche la perdita totale della vista.
I sintomi caratteristici sono:
- Visione sfocata
- Visione doppia
- Fotofobia e abbagliamento
- Colori sbiaditi
- Necessità di cambiare spesso la lente degli occhiali a causa dell’abbassamento della vista
- Aloni scuri intorno agli oggetti
- Difficoltà di lettura o impossibilià di leggere
Tipi di cataratta
Cataratta congenita
Opacità del cristallino presente alla nascita o che si sviluppa nei primi mesi di vita. Rappresenta il 10 – 40% delle cause di cecità nell’infanzia. Colpisce lo 0,4% dei neonati.
Cataratta traumatica
- Traumi perforanti: idratazione e opacizzazione delle fibre. La dimensione dell’apertura nella capsula del cristallino determina la morfologia della cataratta; quando l’apertura è grande, la cataratta può essere completa; quando l’apertura è piccola, può lasciare dietro di sé un’ opacità localizzata al sito di penetrazione.
Traumi contusivi
- Fibre ispessite ed edematose. Opacità a rosetta sottocapsulare posteriore
Shock elettrico
- Coagulazione del materiale proteico
Radiazioni ionizzanti
- Formazione di radicali liberi e con danneggiamento del metabolismo delle cellule epiteliali
Cataratta secondaria a trattamenti farmacologici ( ad es. cortisonici,
antipsicotici)
Cataratta associata a malattie sistemiche:
- Diabete
- Ipocalcemia
- Malattia di Wilson
- Distrofia Miotonica
Sindrome di Down, Dermatiti atopiche
Cataratta senile
La cataratta corticale
Rappresenta il 75% delle forme senili.
Si considerano tre forme: a cavaliere, sottocapsulare, punteggiata.
Nelle fasi iniziali causa : ipermetropiazzione per riduzione dell’indice di rifrazione e maggiore handicap visivo con bassa illuminazione
Cataratta nucleare
Rappresenta il 25% delle cateratte senili
Si caratterizza per un’opacità del nucleo del cristallino. Nelle fasi iniziali può determinare la comparsa di miopia,
a causa dell’ aumento dell’indice di refrazione del nucleo stesso. Maggior handicap visivo con intensa illuminazione
Cataratta cortico-nucleare
Opacità del nucleo adulto e della capsula del cristallino
Cataratta sottocapsulare posteriore
E’ sottotipo meno prevalente nella popolazione.
Nelle fasi avanzate, può diventare una spessa placca calcifica.
Trattamento
Il trattamento consiste nell’asportazione del cristallino o nel posizionamento di una nuova lente intraoculare (IOL).
L’ intervento maggiormente eseguito è la facoemulsificazione (ultrasuoni). Si tratta di un intervento di estrazione extracapsulare del cristallino in quanto la capsula posteriore viene lasciata in situ.
Più raramente viene eseguito l’intervento di estrazione intracapsulare del cristallino.
Il medico oculista, una volta accertata l’indicazione all’intervento effettua alcuni esami specialistici allo scopo di studiare nel modo più completo le strutture, dimensione e la morfologia oculare. L’esame ultrasonografico permettere l’identificazione.
L’ ecobiometria consente di misurare con precisione la lunghezza del bulbo oculare: il medico può così calcolare il tipo di lente intraoculare da impiantare durante l’intervento.
Femtocataratta
Con il nome di femtocataratta si indica una tecnica innovativa di microchirurgia della cataratta con laser a femtosecondi senza l’uso de bisturi. Il laser a femtosecondi rappresenta l’ultima e più evoluta tecnologia laser utilizzati nella microchirurgia oculare.
Gli straordinari risultati sono stati possibili per le caratteristiche assolutamente innovative di questa tecnologia rispetto a quelle tradizionali che prevedono l’ impiego di bisturi. Importante quindi è un minor trauma per i tessuti oculari garantendo una guarigione più rapida
Nel corso degli anni si è avuta un’evoluzione positiva molto marcata, sia come risultati dal punto di vista del comfort oculare e soprattutto della degenza, si è passati da un ricovero che durava 15 giorni, al day hospital, adesso si è arrivati agli interventi ambulatoriali. Il paziente dopo l’intervento torna casa e si presenta ai controlli successivi.
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