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Vita di coppia

Coppie felici: basta poco per riaccendere la fiamma

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In un mondo sempre più frenetico e superficiale come quello odierno, la vita a due può perdere la verve degli inizi. E l’entusiasmo dei partner rischia di affievolirsi o, in certi casi, di spegnersi del tutto. Eppure basterebbe davvero poco per riaccendere la fiamma.







All’inizio tutti è bello, perfino “voi”  scrive l’autore francese Frédéric Beigbeder nel suo libro “L’amore dura tre anni” non riuscite a crederci, di essere così innamorati. Per un anno, la vita non è altro che un susseguirsi di mattine assolate, persino di pomeriggi quando nevica (…) il secondo anno le cose cominciano a cambiare. Siete diventati teneri. Fate l’amore sempre meno e credete che non sia grave. Difendete il matrimonio di fronte ai vostri amici scapoli che non vi riconoscono più. Voi stessi, siete sicuri di non riconoscervi quando recitate la lezioncina  a memoria,  trattenendovi dal  guardare le ragazze in fiore che illuminano la strada? Il terzo anno  non vi trattenete più dalla guardare le ragazze in fiore che illuminano la strada. Uscite sempre più spesso. Il terzo anno (…) vostra moglie vi lascia. Certo il primo periodo di un rapporto d’amore è senza dubbio il più eccitante, quello in cui entrambi si mostrano sempre disponibili a condividere esperienze,
a farsi infiammare dal desiderio, poi con il passare dei mesi, e




a maggior ragione degli anni, subentra la routine, il peso delle incombenze quotidiane, il lavoro che assorbe molta energia e le responsabilità, coniugali  e familiari  sempre più pressanti. Si finisce per dedicare sempre meno tempo alla coppia, facendosi travolgere da tutto il resto, dialogando poco e riducendo gli spazi
e i momenti riservati all’intimità e alla sessualità. In realtà basterebbe davvero poco per vivacizzare il rapporto e far sì
che stanchezza, noia  e frustrazione non prendano il sopravvento.



Attenzione alla dimensione del noi e non del proprio “io”








Innanzitutto occorre partire da un presupposto, l’amore è un sentimento complesso, è difficile definirlo. Ebbene  non pensarlo come una bellissima poesia, un fiore che non ha spine, piuttosto come una camminata in montagna. Quando ci si trova in cima
è stupendo e ci rendiamo conto che sia valsa la pena percorrere tutte quelle salite. E’ inevitabile, però, che mentre lo facciamo un passo dopo l’altro, sentiamo la fatica. Il problema è che, davanti alle difficoltà, in una società sempre più autocentrata come la nostra si rischia di gettare la spugna e di diventare egoisti. Oggi, infatti, conta molto l'”io” sempre di meno il “noi”. C‘è la cultura dell’individuo, non tanto del gruppo e in un mondo dove i sentimenti sono diventati “liquidi”, come afferma il sociologo Zygmunt Bauman, sono caduti molti tabù. Se prima c’erano le regole  moralmente invalicabili, adesso ce ne sono molto meno. E così si entra e si esce dalle relazioni senza troppi vincoli. Allora come si riesce ad arrivare a raggiungere la vetta della montagna da scalare mano nella mano?


L’importanza di mantenere sempre un ascolto attivo







L'amore è da intendersi come un progetto dinamico, che non rimane mai uguale a se stesso, ma evolve. Bisogna saperlo curare, coccolare, rinnovare, farlo crescere e modificare. Perché sia duraturo ci vuole un grande impegno da entrambe le parti.
Come prima cosa, bisogna dedicarsi a un reale autentico ascolto attivo del partner: non si tratta solo di capire quello che sta dicendo, ma anche di chiederci sempre perché lo sta facendo. Facciamo un esempio.  La moglie domanda al marito "Ma vai a lavorare anche sabato mattina?!  con tono un po' aggressivo. Se lui si ferma a quello rischia di concentrarsi solo sulla critica, sull' accusa non cogliendo invece, quello che c'è dietro. E che potrebbe essere tradotto "Vorrei stare con te domani". Ecco un primo, importante suggerimento: parlate di meno e ascoltare di più, mettendo in relazione il comportamento e le emozioni dell'altro e provando a comprenderli. Siamo sempre pronti a reagire sulla base di quello che fa l'altro e invece bisognerebbe trattenersi un attimo, mettere
la persona che abbiamo davanti al centro e tentare di capire il significato che qualcosa ha  per lui o per lei in quel momento. Saremmo così in grado di avere un'interazione di coppia più efficace.



Non sottovalutate lo scambio di piccoli gesti e tenerezze










Da ciò deriva un altro aspetto: riservare il giusto tempo e piccoli gesti e attenzioni che sono un collante fondamentale per una coppia. Abbiamo bisogno di alimentare il sistema dell'attaccamento che biologicamente  ci lega agli altri. È dimostrato che abbracci e carezze migliorano il  rapporto di coppia e  l'attività sessuale, dal momento che aumentano la possibilità di entrare nella "zona di comfort" dell'altro e attivano la produzione dell' ossitocina detta anche, non a caso, ormone delle coccole. Bisogna lasciare da parte la fretta e avere calma e pazienza anche per quanto riguarda il sesso: pure nel mondo degli animali c'è sempre un corteggiamento, una sorta di danza, un presunto all'accoppiamento.  In una società in cui "tutto è un tweet " e i  ritmi sono più che mai frenetici, anche il rapporto sessuale finisce col diventarlo, ma bisogna fare in modo di evitarlo. Non dobbiamo perdere la  meta. Ci sono momenti fondamentali, nella coppia, che vale la pena di preservare e proteggere dalla routine. Al rientro da una faticosa giornata in ufficio, pertanto,  non precipitiamo  ad apparecchiare la tavola e stacchiamo da cellulare e social network. Prendiamoci qualche minuto per raccontarci quello che è successo. Viviamo il momento, nella consapevolezza che il presente, il "qui ed ora", è prezioso e determinante.



( Tratto da un interivista al  dott. Michele Cucchi Psichiatra)



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