Depressione: il male di vivere
” Aumenta di giorno in giorno la mia tristezza, di cui non comprendo le origini. Divento noioso per gli altri, insopportabile per chi ha a che fare con me e odioso a me stesso, senza sapere il perché, senza avere abbastanza forza per strapparmi via da questi sentimenti soffocanti che mi struggono ogni mio piacere; sono solo un infelice e se il destino non mi strappa presto da questa situazione tormentosa mi sparerò…”Così descriveva la sua depressione il poeta austriaco Grillparzer , senza discostarsi troppo da quello che è il quadro clinico della depressione.
Definizione
La depressione è una patologia che angustia gravemente chi ne è affetto, non solo in termini di sofferenza personale ma anche per quanto concerne i rapporti familiari, di coppia,
professionali e sociali.
Associati a questo vi sono pensieri autolesivi che possono tramutarsi in tentativi di suicidio
con cui il paziente in un atto estremo tenta di porre fine alle sue sofferenze, una liberazione
da una situazione che ritiene irrisolvibile.
La depressione nelle sue diverse forme è una delle malattie più frequenti, secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS) solo nel 2015 la depressione ha interessato 350 milioni di persone, una dimensione drammatica resa ancora più angosciosa dal numero di persone che si toglie la vita a causa di questa penosa condizione.
La vita è accompagnata da emozioni ed eventi che fanno provare gioie di fronte ad una
bella notizia e tristezza o insoddisfazione di fronte ad una cattiva, stati d’animo che si
alternano senza che ci sia nulla di patologico.
Quando però ci si sente svuotati di interessi e di sentimenti, quando tutto sembra problematico, faticoso, senza gioia, fino a rendere difficile o addirittura impossibile il lavoro, i rapporti affettivi,
bisogna pensare di trovarsi di fronte ad quadro patologico.
Ricerca della causa
Il primo inquadramento della patologia depressiva spetta allo psichiatra e psicologo
tedesco Emil Kraepelin che rifacendosi alla suddivisione della pazzia in mania e malinconia
risalente a cento anni prima , coniò la definizione di psicosi maniaco- depressiva nella quale si alternano momenti di eccitamento euforico a momenti di malinconia profonda.
Nel suo Trattato di psichiatria ( 1899) fu il primo a definire la m-d come entità
nosografica a sè. L’espressione m-d attualmente è meno utilizzata a favore del disturbo bipolare.
Kraepelin definì la psicosi maniaco-depressiva una malattia endogena probabilmente su base ereditaria; successivamente numerosi ricercatori si sono indirizzati verso modelli di spiegazione e comprensione della natura genetica della malattia, verificando che l’alterazione di alcuni neurotrasmettitori responsabili dell’umore,dopamina, noradrenalina, serotonina sarebbero responsabili della depressione.
Gli indirizzi psicologici hanno dimostrato l’importanza di fattori individuali legati
alla personalità dell’individuo e alla sua sfera emotiva.
Persone maggiormente colpite
Seconde le statistiche le persone maggiormente colpite sarebbero quelle:
- Introverse che tendono a reprimere i sentimenti e le emozioni
- Gli insicuri
- Chi pretende troppo da se stesso
- Chi ha bassa autostim
- Chi ha un’ esperienza di grave lutto e non riesce a superare tale esperienza devastante
- Fattori ambientali, chi vive in condizioni di isolamento sociale e di emarginazione risulta più vulnerabile
Bisogna prestare attenzione anche a specifici eventi esistenziali improvvisi,
ai “life stress events” che sono stati frequentemente associati all’esordio dei sintomi
depressivi.
Principali life stress events :
- Morte del coniuge
- Morte di un familiare o un amico
- Divorzio
- Separazione
- Grave malattia
- Pensionamento
- Perdita del lavoro
- Sfratto
- Cambiamento di lavoro
- Cambiamento di città
- Problemi economici
- Menopausa
- Nascita di un figlio
- Matrimonio
Alterazioni dell’umore
affettivo, ma successivamente è stata fatta rientrare nei disturbi dell’umore,
intendendo per ciò un’ emozionalità che condiziona la vita psichica.
L’umore può essere depresso, euforico, irritabile e l’umore eutimico. serenità
o neutralità.
La depressione è vista oggi come una compromissione generale ,che coinvolge tutto
l’universo psichico del paziente; nei casi lievi si manifesta come semplice malessere
psichico, tristezza senza motivo che si presenta come un sentimento misterioso e
indefinibile .
Nei casi gravi domina completamente la personalità del malato limitandone le facoltà
intellettive a pensieri che possono portare ad errata percezione della realtà assumendo
caratteri deliranti.
Sintomi principali della depressione
- Calo del tono e dell’ umore
- Calo dell interesse e del piacere nelle attività quotidiane
- Sentimenti di colpa e bassa autostim
- Pensieri di morte e pensieri suicidi
- Agitazione e rallentamento psicomotorio
- Disturbi del sonno
- Disturbi dell alimentazione
- Affaticabilità e mancanza di energia
- Difficoltà di concentrazione
Le donne sono più colpite
La depressione colpisce di più la popolazione femminile, per ogni uomo che si ammala ci
sono più di due donne.
La maggiore incidenza viene attribuita a fattori ormonali, biologici, psicologici e sociali.
Gli ormoni sessuali femminili possono influire sul funzionamento dei neurotrasmettitori
che regolano il tono dell’umore, (depressione post-partum).
La depressione colpisce le donne anche per fattori psicologici e sociali i cui le donne sono maggiormente esposte.
Conciliare il lavoro con la famiglia , i sensi colpa di non riuscire a conciliare può portare
livelli di stress elevati.
La donna che si è occupata esclusivamente della famiglia può subire grave difficoltà
quando i figli diventano indipendenti e può subire momenti di difficoltà dovuti alla
separazione.
La menopausa rappresenta un periodo difficile per la donna , si associano i cambiamenti
ormonali anche a sentimenti di inutilità e perdita di interessi.
Con l’avanzare dell‘età aumenta la sindrome depressiva dovuta a cambiamento del ruolo,
e abbassamento delle capacità fisiche e psicofisiche.
Come curare la depressione
Per la cura della depressione è consigliabile associare due terapie, psicologica e
farmacologica , non sono incompatibili tra loro anzi quando sono usate insieme
possono dare risultati soddisfacenti.
Una terapia antidepressiva non fa altro che accelerare il processo di guarigione ,
esclusi casi di depressione cronica / resistente che hanno bisogno di più anni e sono
oggetto di ricadute.
Il trattamento dell’episodio depressivo deve comprendere due momenti:
1) La cura dell’episodi in atto 2) Un successivo momento per le evitare ricadute
E’ una malattia ciclica in cui si alternano momenti di benessere a periodi di malattia.
E’ molto importante che lo specialista metta in atto anche un valido supporto
psicologico.
I farmaci antidepressivi presentano effetti collaterali: tachicardia, vertigini, imbambolamento,
bocca secca, sonnolenza, aumento di peso, tremori , insonnia.
Esistono per fortuna una nuova serie di farmaci antidepressivi SSRI che hanno un’azione
molto selettiva sulla serotonina, andando ad agire solo su questo neurotrasmettitore si
evitano molto degli effetti collaterali tipici dei vecchia antidepressivi.
Psicoterapia
Capire i segnali della depressione è molto importante soprattutto per la famiglia che può
ritenere inizialmente che i segnali siano soltanto delle fissazioni , forme di apatia ecc.
rafforzando il pensiero depressivo del loro caro.
La depressione non è presente soltanto nelle persone adulte ma anche nel bambino,
nell’ adolescente e nell’ anziano.
Fattori scatenanti possono essere una perdita affettiva, materiale, delusione riguardo
alle aspettative che gli altri ripongono in essi .
Il punto centrale è rappresentato dalla famiglia,anche se è molto difficile convivere con una
persona depressa , che si presenta , apatica , inattiva aggressiva, i familiari vivono la paura
anche di sbagliare il comportamento nei loro confronti.
Ma i legami familiari svolgono un ruolo fondamentale nella terapia, infatti l’affetto e una
relazione sincera possono essere un supporto fondamentale per uscire dal tunnel.
Un eventuale intervento del terapeuta deve essere caratterizzato da neutralità,senza
coalizzarsi con i componenti della famiglia , cosa che finirebbe con l’accentuare i sensi
di colpa del depresso.
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Le informazioni riportate devono essere considerate come suggerimenti e consigli di carattere generale, non devono in alcun modo sostituire il parere del medico e degli specialisti ai quali bisogna rivolgersi per qualsiasi problema.
( Rif. bibl. Nuova enciclopedia medica della medicina De Agostini)