Epatite E: come avviene il contagio e come si cura
Che cos’ è l’epatite E?
L’epatite E è causata da un virus a RNA, scoperto nel 1980, a singola elica, di forma lineare. Di questo virus sono stati identificati 4 ceppi di diversa provenienza geografica, tre genotipi ma un solo sierotipo. Il virus E dell’epatite viene eliminato con le feci e l’unica modalità di trasmissione è oro-fecale, in genere attraverso l’acqua potabile inquinata e dai liquami di scarico.
Come si trasmette l’epatite E?
La trasmissime dell’epatie E è principalmente per via oro-fecale. La trasmissione da persona a persona non sembra essere probabile, comunque rilevante, tenendo conto delle bassissime incidenze dei casi segnalati tra conviventi. L’incidenza di mortalità tra le donne in gravidanza, soprattutto durante il terzo trimestre, è assai più elevata di quella riscontrata negli altri pazienti.
Epidemiologia
L’ HEV è responsabile di epidemie di entità variabile ed è stato rilevato soprattutto nei paesi dell’Est Europa, Nord America (in questi paesi la trasmissione è la catena alimentare: l’uomo infatti entra in contatto col virus consumando carne di maiale o di cinghiale), in India, Pakistan, nel Sud-Est Asiatico, Africa ( in questi paesi la trasmissime è principalmente per via oro-fecale, il virus raggiunge l’organismo per via oro-fecale, ossia attraverso l’ingerimento diretto o indiretto di feci). Il virus è la causa principale delle epatiti sporadiche ed epidemiche nei paesi in via di sviluppo. L’infezione, peraltro è presente in forma sporadica anche nei paesi industrializzati, veicolati da soggetti che provengono da aree endemiche.
Quali sono i sintomi dell’epatie E?
Gli aspetti clinici dell’epatite virale acuta sono sostanzialmente simili.
- Febbre
- Dolori articolari e addominali
- Perdita di appetito
- Nausea.
Si possono distinguere tre fasi:
- Periodo prodromico
- Fase itterica
- Guarigione.
Marcatori sierologici
Sono disponibili test immunoenzimatici per la ricerca nel siero degli anticorpi specifici anti- HEV.
Epatite E: prevenzione
L’interruzione della diffusione mediante il miglioramento delle condizioni igieniche rappresenta il metodo di prevenzione principale. Le persone immunodepresse o affette da malattia epatica (anziani, donne incinte, bambini) devono evitare di consumare prodotti crudi di maiale o di cinghiale Si raccomanda di cuocere bene i prodotti prima di consumarli.
Terapia
Riposo e dieta specifica a base di cibi leggeri e privi di grassi sino alla guarigione completa delle alterazioni del fegato. In casi più gravi è stato sperimentato con discreto successo l’impiego di farmaci anti-virali quali la ribavirina.
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