Estate e vacanze: insetti funghi e parassiti
Durante il periodo primaverile ed estivo si ha voglia di passeggiare a piedi nudi nei parchi, nei boschi, in spiaggia e in piscina. Queste piacevoli pratiche non sono però prive di rischi. Il pericolo più diffuso è quello di contrarre il piede d’atleta, un fungo ( Tinea pedis) che colpisce la zona tra le dita, le zecche, attive da aprile a settembre, le zanzare. Senza allarmarsi è importante ricordare di non abbassare mai la guardia sulle norme igieniche, perché il rischio è di venire a contatto più facilmente con funghi, parassiti batteri e insetti.
Le micosi
Camminando a piedi nudi sul terreno, in palestra o a bordo piscina si può contrarre una micosi dei piedi, il piede d’atleta. Si presenta come una screpolatura o desquamazione fra le dita oppure come una chiazza rossa ricoperta da una specie di forfora. In associazione si avverte un intenso prurito. Altre micosi , invece, sono di origine animale: la più diffusa in estate è la tigna, che colpisce frequentemente i bambini dopo essere stati a contatto con cani
e gatti incontrati casualmente che presentano questo tipo di problema. Dopo il contatto, nel giro di qualche giorno compaiono una o più chiazze rosse, rotonde, con squame alla periferia, che compaiono sulle braccia, sul collo, sul viso.
PREVENZIONE
Per evitare il piede d’atleta, mai camminare scalzi in palestra, piscina, hotel. Circa la tigna, prima di accarezzare o prendere in braccio un animale, osservare il suo pelo e verificare che sia omogeneo, senza aree vuote.
TERAPIA
Pomate antimicotiche in entrambi i casi; solo nelle forme estese
o resistenti si ricorre a trattamenti orali, con antimicotici.
Le verruche
Negli ambienti caldo-umidi sopravvive indisturbato HPV
(Human papilloma virus) che causa le verruche, spesso scambiate per callosita perché si presentano come un piccolo ispessimento duro di pochi millimetri. Possono comparire sul collo e sulle mani, ma le più frequenti sono quelle dei punti di appoggio del piede: talloni, parte anteriore della pianta, dita. A volte, solo una lente d’ingrandimento consente distinguerle dal callo. Caratteristiche delle verruche: presentano minuscoli punti marroni, le cui dimensioni sono simile a una punta di spillo; danno dolore intenso mentre si cammina.
PREVENZIONE
Indossare sempre ciabatte, soprattutto se si passeggia nei luoghi umidi, lavarsi con acqua e sapone mani e piedi soprattutto dopo aver frequentato piscine e spiagge.
TERAPIA
Si applicano localmente con costanza liquidi contenenti acido salicilico e acido lattico, secondo l’indicazione del dermatologo. Sono sufficienti questi trattamenti per risolvere il problema
nell’ 80% dei casi. Si ricorre sl trattamento chirurgico (laser) come ultima scelta.
Zanzare
Tutti conoscono le loro punture e relativi pomfi di diverse dimensioni, a seconda della capacità di un individuo di reagire
alle loro tossine. Grattarsi con le unghie, a volte in modo irrefrenabile, può provocare piccole lesioni e infezioni. Anche
in Italia, ormai, si è insediata la zanzara tigre ( Aedes albopictus). Spesso non basta coprirsi con calze e pantaloni perché la tigre possiede un pungiglione corto, ma di spessore maggiore e così riesce ad attraversare molti indumenti leggeri. Inoltre è attiva anche al mattino e nel primo pomeriggio. Il pomfo può dare prurito per giorni. I flebotomi, insetti volanti anche se più piccoli delle comuni zanzare, possono trasmettere la leishmaniosi, ma quella umana fortunatamente è rara e limitata alcune regioni paludose.
PREVENZIONE
Preparazioni a base di citronella o geraniolo che riescono spesso
a tenere lontano le zanzare comuni. Sempre utile ricorrere classici repellente da applicare sul corpo.
TERAPIA
Applicare prodotti cortisonici che neutralizzano il prurito. Non sono utili gli antistaminici locali: nel caso di gonfiori è bene ricorrere a creme antibiotiche solo dopo aver consultato il medico.
Zecche: accorgersi non è facile
Le zecche sono parassiti appartenente generi molto diversi: ne esistono circa 900 specie, ma le più “pericolose” sono quelle dei boschi. Per insediarsi su uomini e animali si appostano all’estremità delle piante, aspettano finché non sentono il calore della vittima;
a quel punto scivolano, si attaccano alla pelle, senza che l’ospite se ne accorga. La puntura non provoca né dolore né prurito. Possono trasmettere diversi infezioni, la più grave è la malattia di Lyme che, se non diagnosticata in tempo, può causare alterazioni al sistema nervoso. Rivolgersi al medico se dopo una settimana o due dalla puntura compare una chiazza rossa che si allarga formando degli anelli. Se il rostro del parassiti è ancora attaccato alla pelle, è preferibile non applicare in quella zona sostanze come ammoniaca, alcool, etere, cloroformio, vaselina o altro. In questo caso la zecca potrebbe espellere agenti infettivi che causano la malattia di Lyme.
PREVENZIONE
Prima di avventurarsi nei boschi indossare scarpe chiuse e alte
alla caviglia, scegliere vestiti chiari in modo da individuare
meglio la zecca che è piccolissima, rotonda, scura.
TERAPIA
Rimuovere il parassita, estrarlo lentamente afferrando la parte più vicina alla pelle con un paio di pinzette a punta sottile tirando verso l’alto in modo continua, senza rotazione.
Pulci e cimici
Le pulci umane, insetti di 2-3 mm, sono grandi saltatrici: i loro scatti superano il mezzo metro. Generalmente prediligono crepe
e fessure, quelle della sabbia appartengono alla specie Tunga penetrans. Si attaccano alle piante dei piedi fino alle caviglie e
agli spazi interdigitali. Le loro punture sono in genere più di una, sotto forma di piccoli pomfi, come quelli delle zanzare, ma con un punto emorragico rosso centrale. Lesioni molto simili sono quelle provocate dalla cosiddetta cimice dei letti, piccolo insetto di circa un millimetro, di colore biancastro. Pulci e cimici sono visibili a occhio nudo, ma spesso non ci si accorge della loro presenza. Il prurito è avvertito quando l’insetto si è già allontanato e nascosto.
PREVENZIONE
Ideale non camminare scalzi e portare con sé uno spray repellente per bonificare moquette e luoghi polverosi.
TERAPIA
Non servono particolari cure. Prodotti topici a base di cortisonici alleviano il prurito e la durata del fastidio.
Api vespe e ragni: molta attenzione
Api e vespe sono imenotteri dotati di veleno, che provoca immediatamente dolore, seguito da arrossamento e gonfiore
della parte colpita. La gravità della reazione dipende dalla sensibilità del soggetto e dalla sede in cui è effettuata la puntura:
al viso si possono verificare addirittura deformazioni temporanee.
E’ compito del pronto soccorso intervenire in caso
di difficoltà respiratorie, shock anafilattico, utilizzando corticosteroidi, antistaminici e adrenalina per iniezione.
Non è sempre facile riconoscere, invece, la puntura di un ragno; due fori vicini sono provocati solo dalla vedova nera e rappresentano i due punti d’entrata del veleno. La reazione può essere solo locale con gonfiore, dolore e infiammazione, oppure generale con nausea, mal di testa, brividi. In questo caso consultare il medico.
PREVENZIONE
Utilizzare repellenti; portare in passeggiata il farmaco salvavita
da iniettare soprattutto se si è allergici alle punture di vespa e ape.
TERAPIA
Applicare sulla zona colpita una borsa di ghiaccio e spalmare creme contenenti corticosteroidi, queste regole sono valide anche per le punture da ragni. Circa le api ispezionare la zona colpita, cercare il pungiglione, asportarlo con un ago.