Reincarnazione - Karma - Induismo-Buddismo-Religione cristiana

Il Karma e la reincarnazione



Introduzione






L’idea del karma e della reincarnazione sono indissolubili: secondo la concezione orientale dell’evoluzione, l’uomo continua a reincarnarsi sulla terra, l’anima rinasce in un altro corpo fisico dopo la morte, fino a quando non si è purificato, ovvero ha estinto il debito karmico accumulato nel corso delle precedenti vite.

Il termine reincarnazione è sinonimo di metempsicosi, che letteralmente significa “passaggio da un corpo all’altro”.
La dottrina della metempsicosi è tra le più antiche del globo, se ne trova traccia in tutte le civiltà. Faceva parte di tutte le dottrine degli antichi Egizi ed è stata tenuta in grande considerazione dai più grandi filosofi e studiosi del mondo Occidentale, quali Pitagora , Empedocle, Plutone, Virgilio e Ovidio.



 











Una catena che unisce le esistenze


L’induismo, l’esoterismo cristiano, il buddismo, e altre scuole di pensiero ci insegnano che le azioni di questa vita determineranno il destino delle vite future, come quelle delle vite passate hanno determinato il presente.





Una catena che unisce tutte le esistenze terrene e che non si limita più ad una singola esistenza fisica, bensì è esteso alla vita dell’anima (atman).

Sin dai tempi antichi l’uomo si è sempre chiesto cosa ci sia dopo la morte e tutte le religioni hanno fornito una risposta.
Nella Bhagavad Gita ” Canto del Beato” si legge: “Come un uomo getta gli abiti logori per indossare di nuovi, così l’anima incarnata abbandona i vecchi corpi e ne riveste di nuovi.”
La legge del karma è ciò che comunemente chiamiamo destino 
( da non confondere con il caso) per cui la singola vita nella totalità delle sue azioni diventa la causa determinante degli avvenimenti della prossima reincarnazione. Il concetto fondamentale è che esiste una forza vitale in grado di sopravvivere dopo la morte del corpo fisico per reincarnarsi successivamente. Per purificarsi deve passare di corpo in corpo finché non raggiunge la perfezione, cioè la relazione di puro amore con Dio che rende coscienti della propria posizione originale. Finché non si sarà abbastanza desiderosi di ricongiungersi con Dio, si tornerà a prendere nuovi corpi materiali.
Qualsiasi situazione della  vita che viene attribuita al caso in realtà è l’effetto di una cosa compiuta in precedenza, o si convertirà in causa che avrà effetti futuri.






La reincarnazione e la filosofia

 


La reincarnazione è stata oggetto di studio o di riflessione da 

parte di grandi personaggi di ogni tempo tra cui si può ricordare:

Virgilio, poeta latino ( 70-19 A.C.)





“Tutte queste anime, trascorsi mille anni, un Dio le chiama in 

folta schiera sulle acque del Lete..così che, smemorate della trascorsa vita, tornino a visitare i regni della Terra, sotto la volta 
del cielo, desiderose di avere un corpo vivente.”

Cicerone, scrittore, oratore e politico romano ( 106 – 43 A. C. )




“Altra possente prova che gli uomini conoscono molte cose prima della nascita è la loro capacità, nella tenera infanzia, di afferrare fatti innumerevoli con una rapidità che dimostra come essi non ricevano questi fatti dentro di loro per la prima volta, ma li ricordino e li richiamino alla mente”.


Platone, filosofo greco ( 427-347 A.C.)





” O giovane …Sappi che se divieni peggiore andrai in un’anima peggiore, e in un’anima migliore se migliorerai, e in ogni successione di vita e di morte farai e soffrirai ciò che il simile ha del simile. Questa è la giustizia celeste..”




Giordano Bruno, filosofo, poeta e commediografo italiano ( 1548-1600)



 


” Io ho ritenuto e ritengo che le anime siano immortali […]
I Cattolici insegnano che non passano da un corpo in un altro, ma vanno in Paradiso, nel Purgatorio e nell’inferno. Ma io ho ragionato profondamente e, parlando da filosofo, poiché l’anima non si trova senza corpo e tuttavia non è corpo, può essere in un corpo o in un altro, o passare da un corpo all’altro. Questo, se anche non essere vero, e almeno verosimile, secondo l’opinione di Pitagora .”


 

La reincarnazione e la religione
 
 




Induismo



 

 
L’induismo in senso generico è la religione tradizionale dell’India, nata intorno al 1500 a.C. e oggi seguita da oltre 700 milioni di fedeli.
 
Secondo la concezione induista, ogni creatura dopo la morte rinasce in un altro corpo (vegetale, animale o umano). Il succedersi delle rinascite, ciclo della rinascita (samsara), è un ciclo da cui è possibile liberarsi grazie all’utilizzo di determinate tecniche, prima fra tutte la meditazione e la pratica dello yoga. La liberazione 
(moksha) avviene quando l’individuo scopre il legame del nucleo più profondo del proprio essere (atman) con il brhman, cioè lo spirito assoluto.
Ogni anima si reincarna come sospinta dal peso di inerzia del karma e riceve la ricompensa o il castigo che le spetta; non si può parlare di ingiustizia o di discriminazione in caste; al contrario, ogni reincarnazione assolverebbe a un’esistenza di giustizia.

Buddismo

 
 
 
 
 

Il buddismo, ovvero la dottrina salvifica annunciata da Budda 
(565ca. – 486 a. C.) si basa sulla comprensione esistenziale delle “Quattro nobili verità”, la verità del dolore, della sua origine, della sua estinzione e della via che ad essa conduce.
La prima verità, la verità del dolore, mette in luce l’essenza altamente negativa dell’esistenza umana, concepita come una catena ininterrotta di vite (samsara) che prevede la possibilità di incarnarsi nella condizione di uomo o animale, di essere infernale o creatura celeste. Per liberarsi è necessario lasciarsi alle spalle l’attaccamento a ogni piacere terreno e all’idea di vita intensa come persistenza dell’essere.
La salvezza è perciò denominata dal Budda ” estinzione” (Nirvana) del dolore, mediante l’Ottuplice Sentiero: 

retta opinione, retta risoluzione, retto parlare, retto agire, retto modo di sostentarsi, retto sforzo, retta concentrazione, retta meditazione.

Il karma dunque è la nostra azione o, meglio, il senso morale è il frutto della nostra azione, del nostro merito o demerito. Fino a quando vi sarà un residuo di karma, un individuo rinascerà.
 

 

 


Reincarnazione nelle religione cristiana






La maggioranza delle religioni cristiane nega la reincarnazione sostenendo che una sola vita terrena basti a raggiungere la perfezione che Dio richiede.


Il concetto di reincarnazione non è presente in maniera esplicita nei Vangeli, ma attraverso l’attenta lettura di determinati versetti, gli studiosi della Scienza dello Spirito hanno rintracciato riferimenti riconducibili a questa antica dottrina.


I cristiani delle origini credevano nella reincarnazione, solo successivamente la Chiesa bandì tale credenza dal corpus ufficiale dei suoi insegnamenti. Segretamente Gesù insegnò ai suoi discepoli un insegnamento non solo verbale ma iniziatico. È scritto che Gesù conducesse i discepoli sulla montagna, termine mistico ricorrente che indica un luogo di iniziazione, dove avrebbero potuto vedere con i loro stessi occhi come la rinascita fosse una realtà. Infatti, mentre si trovavano là, apparve loro Elia, che era anche Giovanni Battista, secondo secondo quanto Cristo aveva affermato in maniera inequivocabile: “Questi è Elia che doveva venire “.

Durante la scena della trasfigurazione Cristo parlò nuovamente e disse “Elia  è già venuto e non l’hanno riconosciuto, ma hanno 
fatto contro di lui quanto vollero”.Essi capirono che gli parlava di Giovanni Battista. 
Per i successivi il 2000 anni circa queste rivelazioni erano destinate a rimanere insegnamenti esoterici noti sono a pochi iniziati, che si erano dimostrati degni di conoscerle e di elevarsi in tal modo fino allo stadio di sviluppo in cui queste verità saranno  nuovamente conosciute dall’uomo.
Un altro insegnamento da parte di Cristo lo troviamo nel caso del cieco quando i discepoli gli domandano : “Rabbì, chi ha peccato, quest’uomo o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. Cristo non rimprovera i discepoli né trova insensata o si sorprende in alcun modo della loro domanda, dimostrando così che essa era in armonia con gli insegnamenti da lui impartiti.
Quindi spiega: “Né quest’uomo ha peccato, né hanno peccato i suoi genitori, ma è così affinché si manifestassero in  lui le opere di Dio”. Questa risposta presuppone l’esistenza di una vita precedente in cui fosse possibile commettere il peccato con conseguenze anche terribili poiché in caso contrario il neonato avrebbe dovuto peccare nel grembo materno, il che è assurdo.

Perché i cristiani non credono nella reincarnazione?



 

 

La prima cosa che invalida la reincarnazione è la personalità di
Dio, il fatto che Dio sia personale, che ci abbia creato e che si sia rivelato a noi, il fatto che noi possiamo avere una relazione personale con lui allontana l’idea della reincarnazione.

Un altro elemento è la morte di  Gesù Cristo, il sacrificio di Cristo sulla croce; egli ha portato i nostri peccati e li ha inchiodati sulla croce coprendoli con il suo Sangue come pagamento ultimo.


Io sono la resurrezione e la vita; chiunque crede in me , anche se dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno” ( Giovanni 11:25,26).


Se sei cristiano, se hai messo la tua fede e la tua fiducia in Gesù Cristo come tuo personale Salvatore e Signore, Gesù ha detto che non morirai mai. Quando una persona accetta Gesù Cristo come suo Signore e Salvatore ottiene la Sua potenza di risurrezione. 

Gesù ha sconfitto la morte ed è il Salvatore vivente. 
Egli ci dà vita eterna. 

Si scontra ancora con la reincarnazione Ebrei 9:27, che dice che è stabilito che ciascuno di noi muoia una sola volta, dopo di ché viene il giudizio – non la reincarnazione o la rinascita ciclica. Verrà il giorno in cui tutti compariremo davanti a Dio. Egli ci porrà questa unica domanda: “ Che ne hai fatto del dono di Dio offertoti attraverso Gesù Cristo?”.


( Rif. Bibl. “Karma”di Silvia Canevaro)


 



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