Ingestione di sostanze caustiche
Cosa succede se si ingeriscono sostanze caustiche ?
L’ingestione di sostanze caustiche in forma solida o liquida è accidentale nei bambini. In età adulta l’ingestione è complessivamente meno frequente, prevalentemente, a scopo autolesivo ed interessa principalmente pazienti con disturbi della personalità (depressi, psicotici, ritardati mentali, alcolisti).Gli agenti chimici più comunemente ingeriti sono i caustici alcalini e acidi (con pH >12 (alcale forte) o pH < 2 (acido forte). Il coinvolgimento esofageo e gastrico può essere di tipo segmentario o totale. Il grado e il tipo di lesione dipendono dalla natura della sostanza ingerita, dalla sua concentrazione, dall’intensità e dalla durata di azione, legate questi ultimi al suo arresto a vari livelli nel tubo esofageo. Nelle lesioni particolarmente gravi la necrosi può estendersi in profondità alla parete tracheale, comportando lo sviluppo di una fistola esofagotracheale , se non diagnosticata precocemente tempestivamente trattata, comporta una mortalità elevatissima.
Ingestione sostanze caustiche: valutazione clinica e strumentale
Deve essere accertata, con l’ausilio di parenti e amici, la natura dell’ agente chimico ingerito. In seguito all’ingestione il dolore è il sintomo preminente. I sintomi insorgono immediatamente: dolore retrosternale o epigastrico, nausea, vomito e sanguinamento a livello del cavo orale, della faringe e dello stomaco. Raucedine, stridore, dispnea, sono sintomi di edema laringeo. L’esame obiettivo del torace e dell’addome così come l’esame radiologico diretto del torace e dell’addome devono cogliere ogni segno indicativo di una perforazione del mediastino e del peritoneo. L’endoscopia a fibre ottiche o la videoendoscopia, con strumenti flessibili, di calibro ridotto e canale operatore relativamente ampio, quali gli strumenti pediatrici, è considerata in mani esperte una procedura assolutamente sicura. Può giocare un ruolo importante nella fase acuta per la valutazione dell’entità del danno dopo ingestione di un liquido caustico. Al momento del ricovero si deve provvedere un’attenta valutazione endoscopica dell’orofaringe, dell’esofago e dello stomaco. Talora è necessario provvedere alla ripetizione dell’esame anche a distanza di poche ore.
Le classificazioni endoscopiche riconoscono abitualmente tre gradi di lesioni:
Grado I: iperemia/edema
GradoII: erosione/ulcere
Grado IIIA: necrosi /focale
Grado III B: necrosi diffusa.
Ingestione di sostanze caustiche: terapia
È importante nelle prime ore evitare manovre azzardate quali indurre il vomito o effettuare gastrolusi ( lavanda gastrica), per non aggravare le lesioni o indurre perforazioni. Nel caso di ingestione in assenza di sintomatologia risultano fondamentali: un’attenta anamnesi, l’identificazione della sostanza ingerita e l’esecuzione degli esami ematochimici. Il trattamento nella fase precoce consiste nel fornire una terapia di supporto con somministrazione per via parenterale di liquidi, antibiotici e steroidi. Una tracheotomia d’urgenza deve essere seguita qualora si riscontra una progressiva ostruzione delle vie aeree superiori. In base alla gravità delle lesioni vengono somministrati farmaci antiacidi in associazione o meno a corticosteroidi. Questi pazienti vengono tenuti a digiuno in regime di nutrizione parenterale totale fino alla stabilizzazione delle lesioni. Se si conferma la presenza di necrosi e perforazioni vengono sottoposti a intervento chirurgico. In base al grado delle lesioni endoscopiche si va a dall’osservazione la terapia conservativa sino a quella intensiva.
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