Iperplasia endometriale : cos’è, sintomi e trattamento
Iperplasia endometriale: una crescita eccessiva dell’endometrio
L’iperplasia endometriale è una condizione caratterizzata da un’eccessiva crescita delle cellule che rivestono l’endometrio, il tessuto che riveste l’utero. Questa condizione è spesso causata da uno squilibrio ormonale, in particolare da un eccesso di estrogeni senza l’adeguato bilanciamento del progesterone.
Tipologie di iperplasia endometriale
L’iperplasia endometriale, viene classificata in diverse tipologie in base alle caratteristiche cellulari e al rischio di progressione verso il cancro endometriale.
Classificazione principale
Le due tipologie principali sono:
-Iperplasia semplice: questa forma è caratterizzata da un aumento del numero di ghiandole endometriali, che appaiono di dimensioni e forma normali. Le cellule che compongono queste ghiandole sono anch’esse normali (non atipiche). L’iperplasia semplice ha un basso rischio di evoluzione verso il cancro endometriale.
-Iperplasia complessa: in questa forma, le ghiandole endometriali presentano una struttura più complessa, con un aumento del numero di cellule e una maggiore irregolarità nella loro disposizione. Anche in questo caso, le cellule non presentano atipie. L’iperplasia complessa ha un rischio leggermente maggiore di progressione verso il cancro rispetto all’iperplasia semplice.
Iperplasia con atipie
Oltre alle due tipologie principali, esiste una forma di iperplasia definita “con atipie”. In questo caso, le cellule che compongono le ghiandole endometriali presentano alterazioni (atipie) che le rendono diverse dalle cellule normali. L’iperplasia con atipie, sia semplice che complessa, è considerata una condizione precancerosa, con un rischio significativo di evoluzione verso il cancro endometriale.
Ulteriori classificazioni
La classificazione può essere ulteriormente suddivisa in base alla presenza o assenza di atipie cellulari:
-Iperplasia senza atipie: comprende sia l’iperplasia semplice che quella complessa, e presenta un basso rischio di progressione verso il cancro.
-Iperplasia con atipie: può essere sia semplice che complessa, ed è considerata una condizione precancerosa.
Importanza della classificazione
La classificazione dell’iperplasia endometriale è fondamentale per guidare il trattamento e il follow-up della paziente. L’iperplasia semplice senza atipie può essere trattata con terapia medica a base di progestinici, mentre l’iperplasia complessa con atipie richiede un trattamento più aggressivo, che può includere l’isterectomia (rimozione dell’utero).
Cause dell’iperplasia endometriale
L’iperplasia endometriale è causata principalmente da uno squilibrio ormonale, in particolare da un eccesso di estrogeninon bilanciato da una quantità sufficiente di progesterone. Questo squilibrio ormonale può essere causato da diversi fattori, tra cui:
–Menopausa: durante la menopausa, i livelli di progesterone diminuiscono, mentre quelli di estrogeni possono rimanere elevati o fluttuare, causando uno squilibrio che può portare all’iperplasia endometriale.
-Obesità: il tessuto adiposo produce estrogeni, quindi l’obesità può aumentare i livelli di estrogeni nel corpo e di conseguenza il rischio di iperplasia endometriale.
–Terapia ormonale sostitutiva (TOS): l’uso di TOS a base di soli estrogeni, senza l’aggiunta di progesterone, può aumentare il rischio di iperplasia endometriale. È importante che la TOS sia prescritta e monitorata da un medico.
–Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): la PCOS è un disordine ormonale comune che può causare un eccesso di estrogeni e aumentare il rischio di iperplasia endometriale.
–Tumori ovarici: alcuni tumori ovarici, seppur raramente, possono produrre estrogeni, aumentando il rischio di iperplasia endometriale.
–Farmaci: alcuni farmaci, come il tamoxifene (utilizzato per il trattamento del cancro al seno), possono aumentare il rischio di iperplasia endometriale come effetto collaterale.
–Malattie croniche: alcune malattie croniche, come il diabete e l’ipertensione, possono essere associate a un aumento del rischio di iperplasia endometriale.
Sintomi
L’iperplasia endometriale spesso non si manifesta con sintomi evidenti, soprattutto nelle fasi iniziali. Tuttavia, quando compaiono, i sintomi più comuni includono:
-Sanguinamento uterino anomalo: si tratta del sintomo più frequente e può variare da spotting (perdite leggere) a flussi mestruali abbondanti e prolungati (menorragia). Il sanguinamento può verificarsi tra un ciclo e l’altro, dopo i rapporti sessuali o durante la menopausa.
–Mestruazioni irregolari: i cicli mestruali possono diventare più corti o più lunghi del solito.
–Dolore pelvico: alcune donne possono avvertire dolore o crampi nella regione pelvica, soprattutto durante le mestruazioni o i rapporti sessuali.
Questi sintomi possono essere comuni anche ad altre condizioni, come i fibromi uterini o l’endometriosi. Pertanto, se si manifestano, è fondamentale consultare il proprio medico curante per una diagnosi accurata.
In alcuni casi, l’iperplasia endometriale può essere asintomatica e venire scoperta durante controlli ginecologici di routine. Per questo motivo, è essenziale sottoporsi a visite mediche periodiche, soprattutto in menopausa o in presenza di fattori di rischio.
Diagnosi di iperplasia endometriale
La diagnosi di iperplasia endometriale richiede un approccio combinato che include:
-Anamnesi: il medico raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica della paziente, con particolare attenzione a:
Sintomi: sanguinamento uterino anomalo, mestruazioni irregolari o abbondanti, dolore pelvico.
Storia familiare: Presenza di casi di iperplasia endometriale o cancro endometriale in famiglia.
Esame fisico: il medico esegue un esame pelvico per valutare la presenza di anomalie.
Ecografia transvaginale: è un esame di imaging non invasivo che utilizza ultrasuoni per visualizzare l’utero e l’endometrio. L’ecografia transvaginale può evidenziare un ispessimento dell’endometrio, che può suggerire iperplasia endometriale.
Isteroscopia con biopsia endometriale: l’isteroscopia è un esame endoscopico che permette di visualizzare direttamente la cavità uterina e prelevare un campione di tessuto endometriale (biopsia) per l’esame istologico. La biopsia endometriale è fondamentale per la diagnosi definitiva di iperplasia endometriale e per distinguere tra le diverse tipologie (semplice, complessa, con o senza atipie).
Altri esami: in alcuni casi, possono essere richiesti ulteriori esami, come:
Dosaggio dei marcatori tumorali: CA 125, che può essere elevato in presenza di iperplasia endometriale o cancro endometriale, ma non è specifico per questa condizione.
Isterosalpingografia (HSG): esame radiologico che utilizza un mezzo di contrasto per visualizzare la cavità uterina e le tube di Falloppio
Trattamento dell’iperplasia endometriale
Il trattamento dell’iperplasia endometriale dipende da diversi fattori, tra cui la tipologia e la gravità dell’iperplasia, l’età della paziente, il desiderio di gravidanza e la presenza di eventuali altre patologie.
Terapia medica
L’approccio iniziale prevede spesso l’utilizzo di farmaci a base di progestinici, ormoni che contrastano l’effetto degli estrogeni sull’endometrio. Questi farmaci possono essere somministrati per via orale, sotto forma di compresse, oppure attraverso un dispositivo intrauterino (IUD) che rilascia il progestinico direttamente nell’utero. La durata del trattamento varia a seconda dei casi e viene stabilita dal medico curante. In alcune situazioni, può essere prescritta una terapia ormonale più complessa, che può prevedere l’utilizzo di analoghi del GnRH, farmaci che agiscono a livello dell’ipofisi per ridurre la produzione di ormoni.
Chirurgia
Nei casi in cui la terapia medica non sia efficace o in presenza di iperplasia complessa con atipie, può essere necessario ricorrere alla chirurgia. L’isteroscopia con curettage è una procedura che consente di visualizzare e rimuovere le aree di iperplasia endometriale. Durante l’isteroscopia, viene inserita una piccola telecamera nell’utero attraverso il collo uterino e vengono utilizzati strumenti speciali per rimuovere il tessuto ispessito. L’isterectomia, ovvero la rimozione dell’utero, è un intervento chirurgico maggiore che viene riservato solo a casi particolari, come in presenza di iperplasia complessa con atipie o in caso di fallimento della terapia medica. L’isterectomia è indicata anche in caso di iperplasia con atipie, poiché questa condizione è considerata precancerosa.
Follow-up
Dopo il trattamento, è fondamentale eseguire controlli periodici con il ginecologo per monitorare la presenza di eventuali recidive e valutare la necessità di ulteriori terapie. Il follow-up può includere ecografie transvaginali, isteroscopie e biopsie endometriali.
Considerazioni importanti
La scelta del trattamento più appropriato dipende dalle caratteristiche specifiche di ogni paziente e deve essere discussa con il proprio medico curante. È fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e sottoporsi ai controlli periodici per monitorare l’efficacia del trattamento e prevenire eventuali complicanze.