La fine di un amore: come sopravvivere a una separazione
Il mondo crolla addosso
La fine di un amore, soprattutto con figli a carico, segna l’inizio di un periodo tutto in salita, ma anche di un percorso di rinascita e scoperta, di inaspettate risorse.
All’improvviso sembra che il mondo crolli ai propri piedi. Ritrovarsi di colpo single dopo una relazione in cui avevamo investito energia, tempo e fatica fa sprofondare nel baratro, a maggior ragione se il rapporto era di lunga data. Ma state tranquilli, se vi è capitato o state attraversando un momento del genere, sappiate che non siete certo i soli: l’ Istat rivela che, in italia, oggi, su una media di 10 matrimoni 4 terminano con una separazione. Se poi di mezzo ci sono anche dei figli, la faccenda si complica ulteriormente e richiede di essere affrontata con delicatezza. Sì, perché ciò che prima veniva condiviso, in fatto di incombenze e impegni quotidiani, ora cade sulle spalle di un singolo, presentando il doppio della fatica.
Affronta il trauma
Adesso vi sembrerà di vedere tutto nero e di non farcela, ma ricordatevi che, come sosteneva Galileo Galilei, dietro ogni problema c’è un’opportunità . La scomparsa del partner a causa della separazione è pur sempre un lutto da elaborare. Accettare la fine di un amore è un processo psicologico complesso che presenta alcune affinità con quello che avviene alla morte di una persona cara. La prima reazione è quella dello smarrimento dove la persona è ancora sotto shock per quello che è successo, vive alla giornata non rassegnandosi e sperando che tutto possa
tornare come prima. Ma, per quanto possa essere doloroso, un momento del genere ci dà anche la possibilità di guardare dentro noi stessi e tirare fuori risorse inaspettate, di ritrovare nuovo equilibrio in cui si comincia una vera ricostruzione di sé in cui il passato è ormai lasciato alle spalle e la persona esce dalla separazione con una maggiore consapevolezza delle proprie capacità e risorse.
Come superare la separazione
La fine di un’amore non provoca solo dolore. Per superare la perdita è necessario superare queste cinque fasi.
- Negazione In questa fase ci si rifiuta di accettare l’amara verità e la nostra mente ci protegge dal riconoscere la scomparsa, oppure dal renderci conto che tutto quello che avevamo costruito in coppia è svanito. I progetti e le aspettative non hanno più senso di esistere e, per la sorpresa e lo sgomento, si arriva a negare tutto. In questa fase si dovrebbe comprendere che nella vita nulla è certo e la stabilità è solo dentro di noi. Ma non in questo momento, è ancora troppo presto per capirlo; serve del tempo.
- Rabbia Superata la fase precedente, il tempo intercorso ci ha aiutato a capire che quanto accaduto è reale. La realtà ci colpisce come uno schiaffo in pieno viso e ci sentiamo quindi pervasi dalla rabbia, dal risentimento verso l’ex partner, verso il destino, verso le persone che ci circondano,verso noi stessi, colpevoli di mancanze, incomprensioni, sbagli…. Sentimenti che possono essere vinti e superati se compresi fino in fondo: chiediamoci da dove nascono, perché li proviamo, sfoghiamoci e diamogli un nome. Una loro conoscenza lucida ci permetterà di affrontarli e poi distaccarcene con convinzione.
- Scendere a patti Dopo aver negato e poi esserci arrabbiati, ci si lascia andare al bisogno di patteggiare per poter cambiare il destino. Ora ci si ritrova spesso a pensare a come riparare i propri errori, ci si domanda cosa avremmo potuto fare per non arrivare a tanto, ci si ritrova a fare “fioretti”, ad augurarsi ardentemente “fa che non sia vero”, a telefonare, organizzare incontri per chiedere “scusa”, per ammettere le proprie responsabilità , per cercare magicamente di tornare indietro con “se avessi fatto”, “se mi fossi comportato meglio”.
- Depressione Quando ci rendiamo conto che sono tutte illusioni e che comunque la realtà non si può cambiare, allora le nostre emozioni virano verso la depressione. Il dolore ormai è reale, non si può negarlo né scappare dalla situazione. In preda allo sconforto si evitano stimoli, si cercano distrazioni, si evita di frequentare persone, posti che risvegliano ricordi ma in realtà ormai è chiaro che la possibilità è solo l’accettazione della situazione. Per quanto triste, questa è la fase in cui è necessario affrontare il dolore fino a toccare il fondo perché solo così si esaurirà prima.
- Accettazione E’il momento in cui accettiamo quello che è successo perché abbiamo smesso di opporci all’evidenza e quindi, sfiniti, siamo in pace con noi stessi e con la nostra realtà . Da qui inizia la nostra rinascita.
Strategie per rimettersi in pista
Una volta accettata la separazione, occorre adottare una serie di strategie che ci permettano di colmare il vuoto lasciato dalla persona amata: altrimenti la mancanza dell’altro potrebbe rafforzarsi.
- E’ fondamentale mantenere una buona cura di se stessi. Questo si può fare curando l‘alimentazione, mangiando delle cose che ci piacciono e, se sappiamo farlo, cucinandole. Inoltre fare del movimento fisico ci permette di scaricare la tensione accumulata e di mantenere una buona forma fisica. Pensare a se stessi e mettersi al centro del proprio mondo è un modo per coccolarsi, pertanto tutte le cose che hanno a che fare con la cura del corpo sono positive perché generano sensazioni di benessere.
- E’ importante mantenere ordinato e pulito, l’ambiente in cui si vive, buttare delle cose che non servono più e ricordano l’altro: questo ci permette di lasciare spazio al nuovo, regalando una sensazione di novità e freschezza nella propria esistenza.
- E’ positivo far entrare delle cose nuove nella propria vita, magari dedicarsi a un’attività o a un hobby che ci è sempre piaciuto e non abbiamo avuto la possibilità di fare. Liberare le nostre passioni e far emergere la creatività contribuisce a migliorare notevolmente la nostra autostima.
- Non bisogna imporsi di frequentare e sentire l’ex, se non ci sentiamo pronti. Spesso si tende a mantenere una relazione amicale con l’altro, ma questo alla lunga non permette una reale separazione e al contrario contribuisce a rimettere il coltello nella piaga, quando invece basterebbe creare una chiusura più decisa, così da evitare ulteriori dolori. Per riprendere un rapporto amicale occorre del tempo e la cessazione completa di quanto è successo.
- Si può chiedere aiuto a uno psicoterapeuta, se non si riuscisse a superare da soli questa frase. Lo specialista può fornire gli strumenti per superare questo momento.
-  Vivere giorno per giorno, senza fare troppi piani settimanali o mensili che creano solo caos e panico. Cercare di creare una rete sociale e riprendere anche vecchie amicizie. E se vi sentite ancora chiusi in voi stessi e nel dolore potete provare a sciogliervi con semplici esercizi fisici, per es. iniziate a camminare per strada o iscrivetevi in palestra.
Come comportarsi con i figli piccoli?
- Dimostrate al bambino il vostro affetto e rassicuratelo sul fatto che la decisione di vivere separati non cambia l’amore per lui.
- La comunicazione dell’intenzione di separarvi va fatta possibilmente insieme, usando parole semplici, adeguate all’età dei figli, quando vi sentirete sicuri della vostra decisione e pronti a parlarne con sufficiente serenità .
- Aiutate il bambino a esprimere i suoi pensieri e la sua sofferenza rispetto alla separazione.
- Non cercate l’alleanza e la complicità del bambino contro l’altro genitore ed evitate di istigarlo contro lui/lei atteggiandovi a vittime. Inoltre evitate di usare i figli come giudici o arbitri nei vostri comportamenti sollecitando la loro un’opinione su chi dei due genitori abbia ragione o torto.
- Rispettate le regole che il bambino ha precedentemente appreso. Se il bambino ha delle abitudini, cercate di essere coerenti anche e soprattutto dopo la separazione.
- Infine: cercate le modalità e anche i tempi più adatti per presentare a vostro figlio un eventuale nuovo partner.
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