Legionellosi: sintomi, diagnosi e terapia
Generalità
La legionellosi è una singolare forma di polmonite e deve la sua identificazione alla particolare occasione nella quale fu inizialmente riconosciuta: ne furono infatti colpiti simultaneamente 182 membri della Legione del Dipartimento della Pennsylvania, in occasione di un raduno annuale dell’American Legion svoltasi a Philadelphia nel luglio del 1976. Più del 15% dei soggetti colpiti da legionellosi, tutti in età avanzata, morì a causa della fulminea epidemia. Ben presto si poté identificare il germe responsabile, un bacillo Gram-negativo che, sebbene non caratterizzato era già in precedenza implicato in numerose micro-epidemie di polmonite occorse in diversi paesi. Oggi sono conosciute ben 41 differenti specie di legionella, delle quali però, meno della metà risultata patogena per l’uomo. In realtà, la pneumophila è la più patogena ed è responsabile il 90% dei casi di legionellosi nell’uomo. Si tratta di un microrganismo intracellulare, che pur essendo facilmente fagocitato dai macrofagi, resiste facilmente al loro interno senza essere ucciso.
Come si trasmette la legionella?
La trasmissione della legionella avviene per via indiretta attraverso l’inalazione di minute goccioline derivate da acqua contaminata dal microrganismo. Questo, infatti, può restare più a lungo nell’acqua, anche in quella potabile, ed è facilitato nella sua sopravvivenza dalla presenza nell’acqua di batteri e protozoi, il citoplasma dei quali può moltiplicare.
La fonte di propagazione per l’uomo sono:
- gli umidificatori negli impianti di condizionamento
- le attrezzature ospedaliere respiratorie
- i bagni con idromassaggio
- acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc.
E’ comprensibile, perciò, che si verifichi in piccole epidemie riguardanti persone esposte a fonti di acque contaminate. Queste vengono più facilmente in alberghi, ospedali, navi da crociera.
Fattori favorenti la legionella sono:
- il fumo
- le broncopneumopatie croniche
- l’immunosoppressione specialmente quella causata da terapia
- un recente intervento chirurgico è un fattore di rischio per le infezioni nosocomiali.
Sorprendentemente, l’incidenza di polmonite da legionella è bassa nei pazienti affetti da AIDS.
Soggetti maggiormente colpiti
Il paziente maggiormente colpito è spesso anziano o portatore di malattie (specialmente neoplasie ematologiche associate a diminuzione dei livelli di immunoglobuline circolanti).La Legionella ha un periodo di incubazione di 2-10 giorni e i primi segni della malattia sono spesso l’affaticamento e la debolezza. Si manifesta come una polmonite caratterizzata da:
- febbre
- tosse
- produzione di espettorato
- respiro corto.
Frequentemente sono presenti segni di compromissione del sensore rappresentati da:
- torpore
- sonnolenza
- cefalea.
Elementi clinici caratteristici sono la presenza di:
- diarrea acquosa (nel 50% dei casi)
- bradicardia relativa.
Diagnosi
La legionellosi può essere sospettata su base clinica, quando si osserva una polmonite nel corso di piccole epidemie limitate nello stesso ambiente. Il malato presenza cause predisponenti, coesiste diarrea e l’iponatremia è particolarmente spiccata. Esistono tuttavia tecnica diagnostiche di laboratorio che sono decisive per una diagnosi corretta.
- ricerca dell’antigene sulle urine evidente dopo 3-4 giorni di malattia (persiste per alcune settimane).
- ricerca di anticorpi nel sangue (viene fatto sia in fase acuta che in convalescenza, la diagnosi si fa con un titolo che si incrementa).
Terapia
Questa malattia comunque presenta caratteri di gravità che impongonol’ esecuzione di una corretta e tempestiva diagnosi e la messa in opera della terapia più efficace. Fortunatamente molti antibiotici sono efficaci in questa malattia:i macrolidi, i chinolonici, la rifampicina e il cotrimoxazolo. L’evoluzione naturale della legionellosi può inoltre complicarsi con l’insorgenza di insufficienza renale che è stata attribuita alla liberazione di endotossine da parte della legionella
Come prevenirne la formazione?
È importante, innanzi tutto, sostituire i filtri dei rubinetti nelle abitazioni e introdurre soluzioni anticalcare. Per quanto riguarda i condizionatori, è bene effettuare una manutenzione periodica dell’impianto, così da eliminare i batteri formatisi. Nel quotidiano, invece, è opportuno lasciar scorrere l’acqua calda, allontanandosi dal rubinetto o dalla doccia, utilizzandola successivamente.
Le istituzioni nazionali ed europee hanno predisposto, in passato, linee guida per prevenire e controllare la formazione del batterio legionella negli impianti idrici e di condizionamento delle abitazioni e delle strutture pubbliche, in particolar modo di quelle più sensibili, come ospedali, alberghi e ristoranti.
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