La salute della donna

Menorragia: quando il ciclo mestruale diventa eccessivo

Cos’è la menorragia?

La menorragia è una condizione medica caratterizzata da un flusso mestruale abbondante e prolungato rispetto alla norma. In pratica, significa avere mestruazioni più abbondanti del solito, che durano più a lungo e che possono interferire con la vita quotidiana.

Cosa si intende per “abbondante e prolungato”?

Si parla di menorragia quando:

  1. Il flusso è così abbondante da richiedere la sostituzione frequente degli assorbenti interni o esterni (anche più di uno ogni ora).
  2. Le mestruazioni durano più di 7 giorni.
  3. Si verificano perdite di sangue così intense da causare anemia (carenza di ferro).

Quali sono le cause della menorragia?

 
La menorragia, ovvero un flusso mestruale eccessivo e prolungato, può essere causata da diversi fattori.
 
Ecco le principali cause:
 

-Squilibri ormonali: alterazioni nei livelli degli ormoni che regolano il ciclo mestruale possono causare un sanguinamento eccessivo.

-Patologie dell’utero:

    • Fibromi uterini: tumori benigni dell’utero che possono causare sanguinamenti abbondanti e prolungati.
    • Polipi uterini: piccole escrescenze benigne all’interno dell’utero che possono provocare sanguinamenti anomali.
    • Endometriosi: una condizione in cui il tessuto che normalmente riveste l’utero cresce al di fuori di esso, causando infiammazione e sanguinamento.
    • Adenomiosi: una condizione in cui il tessuto che normalmente riveste l’utero cresce all’interno del muscolo uterino.

-Disturbi della coagulazione: problemi con la coagulazione del sangue possono portare a sanguinamenti prolungati, incluso durante il ciclo mestruale.

-Dispositivi intrauterini (IUD): in alcuni casi, l’IUD può causare sanguinamenti più abbondanti, soprattutto nei primi mesi di utilizzo.

-Cancro dell’utero: sebbene meno comune, il cancro dell’utero può manifestarsi con sanguinamenti anomali.

-Altre cause: malattie infiammatorie pelviche, disturbi della tiroide, malattie epatiche o renali, e l’uso di alcuni farmaci (come gli anticoagulanti) possono contribuire alla menorragia.

La menorragia può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Se stai sperimentando un flusso mestruale abbondante e prolungato, è fondamentale consultare un ginecologo per una valutazione accurata e una diagnosi corretta.

Sintomi della menorragia

 

-Flusso mestruale abbondante: le perdite di sangue durante il ciclo mestruale sono molto più abbondanti del normale. Si può avere la necessità di cambiare assorbente con frequenza, anche ogni ora o meno.

-Durata prolungata del ciclo: le mestruazioni durano più a lungo del solito, spesso oltre 7 giorni.

Coaguli di sangue: durante il ciclo mestruale si possono notare coaguli di sangue di dimensioni variabili.

Anemia: la perdita eccessiva di sangue può portare all’anemia, causando sintomi come stanchezza, debolezza, pallore, affanno e vertigini.

-Crampi mestruali intensi: alcune donne con menorragia possono soffrire di crampi addominali più forti e duraturi rispetto al normale.

Mal di testa: l’anemia può causare mal di testa, soprattutto durante o subito dopo il ciclo mestruale.

-Altri sintomi: in alcuni casi, la menorragia può essere accompagnata da altri sintomi come nausea, vomito, diarrea o stitichezza.

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Come si diagnostica la menorragia?

 

La diagnosi della menorragia si basa su un attento esame clinico e su alcuni esami specifici. Ecco come si procede solitamente:

1. Anamnesi dettagliata:

Il ginecologo inizierà ponendo una serie di domande sulla tua storia mestruale, come:

  • Da quanto tempo hai questo problema?
  • Quanto dura il tuo ciclo mestruale?
  • Quanti assorbenti usi al giorno durante il ciclo?
  • Hai mai avuto coaguli di sangue?
  • Hai altri sintomi associati, come anemia, crampi intensi o mal di testa?
  • Hai una storia familiare di disturbi della coagulazione o altre patologie ginecologiche?

2. Esame obiettivo:

Verrà eseguito un esame pelvico per valutare le dimensioni e la forma dell’utero, la presenza di eventuali masse o anomalie.

3. Esami di laboratorio:

Potrebbero essere richiesti esami del sangue per:

 

  • Valutare l’emocromo: per verificare la presenza di anemia da carenza di ferro, una complicanza frequente della menorragia.
  • Misurare i livelli ormonali: per escludere squilibri ormonali come causa del sanguinamento eccessivo.
  • Verificare la coagulazione del sangue: per escludere disturbi della coagulazione.

4. Esami strumentali:

A seconda dei casi, potrebbero essere indicati ulteriori esami:

 

  • Ecografia transvaginale: per visualizzare l’utero e le ovaie alla ricerca di fibromi, polipi o altre anomalie.
  • Isteroscopia: un esame che permette di visualizzare l’interno dell’utero utilizzando una piccola telecamera.
  • Biopsia endometriale: prelievo di un piccolo campione del rivestimento dell’utero per analizzarlo al microscopio e escludere la presenza di cellule cancerose o altre alterazioni.

 

Come si cura la menorragia?

 

Immagine di Una donna che consulta il suo ginecologo

 

Il trattamento della menorragia dipende dalla causa sottostante.

Le opzioni terapeutiche possono includere:

 

– -Farmaci: antidolorifici per i crampi, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), pillola anticoncezionale, progestinici.

-Interventi chirurgici: rimozione di fibromi o polipi uterini, embolizzazione delle arterie uterine.

-Altri trattamenti: IUD, ablazione endometriale.

È importante consultare il ginecologo per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato. Non sottovalutare questo problema, poiché la menorragia può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.

 

Aspetti psicologici della menorragia

 

La menorragia non è solo un disturbo fisico, ma può avere un impatto significativo anche sulla sfera psicologica delle donne.
 

Aspetti psicologici della menorragia:

 

Ansia e stress: la preoccupazione costante per la gestione del sanguinamento abbondante e l’impatto sulla vita quotidiana possono generare ansia e stress significativi.

Depressione: in alcuni casi, la menorragia può contribuire allo sviluppo di sintomi depressivi, come tristezza, perdita di interesse, difficoltà di concentrazione e isolamento sociale.

Bassa autostima: la sensazione di non avere il controllo sulla propria salute e il disagio fisico associato alla menorragia possono intaccare l’autostima e l’immagine corporea.

-Difficoltà nelle relazioni: la necessità di limitare alcune attività sociali a causa del sanguinamento abbondante può influenzare negativamente le relazioni interpersonali e la vita sessuale.

-Impatto sulla qualità della vita: la menorragia può compromettere significativamente la qualità della vita, limitando le attività quotidiane e causando disagio e fastidio.

 

Perché è importante considerare l’aspetto psicologico?

 

-Comprendere il disagio: riconoscere l’impatto psicologico della menorragia aiuta a comprendere meglio il disagio vissuto dalle donne affette da questa condizione.

-Trattamento personalizzato: un approccio terapeutico completo dovrebbe considerare sia gli aspetti fisici che quelli psicologici, per offrire un trattamento più efficace.

-Migliorare la qualità della vita: affrontare gli aspetti psicologici può contribuire a migliorare la qualità della vita delle donne con menorragia.

 

Cosa si può fare?

 

-Comunicare con il medico: è importante parlare con il proprio ginecologo delle preoccupazioni psicologiche legate alla menorragia.

-Terapia psicologica: la terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a gestire l’ansia, lo stress e migliorare le strategie di coping.

-Gruppi di supporto: condividere le proprie esperienze con altre donne che affrontano lo stesso problema può essere molto utile.

-Stile di vita sano: un’alimentazione equilibrata, l’attività fisica regolare e il riposo adeguato possono contribuire a migliorare il benessere generale e ridurre lo stress.

Ricorda: Non sei sola. Molte donne affrontano la menorragia e le sue conseguenze psicologiche. Parlare apertamente del problema e cercare il giusto supporto può fare una grande differenza nella tua vita.

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