Mestruazioni retrograde: legame con l’endometriosi
Cosa sono le mestruazioni retrograde?
Le mestruazioni retrograde, note anche come flusso mestruale retrogrado, si verificano quando il sangue mestruale, invece di defluire completamente attraverso la cervice e la vagina, risale nelle tube di Falloppio e si riversa nella cavità pelvica.
Processo
Il processo delle mestruazioni retrograde è un fenomeno che coinvolge il flusso mestruale e la sua direzione. Ecco una spiegazione dettagliata:
1. Il ciclo mestruale normale:
Durante il ciclo mestruale, il rivestimento interno dell’utero, chiamato endometrio, si ispessisce in preparazione di una possibile gravidanza.
Se non avviene la fecondazione, l’endometrio si sfalda e viene espulso dall’utero attraverso la cervice e la vagina, sotto forma di sangue mestruale.
2. Le mestruazioni retrograde:
In alcune donne, durante questo processo di espulsione, una parte del sangue mestruale risale nelle tube di Falloppio.
Questo sangue, contenente cellule endometriali, si riversa nella cavità pelvica, entrando in contatto con gli organi circostanti.
3. Cosa succede nella cavità pelvica:
Nella maggior parte dei casi, il sistema immunitario è in grado di eliminare queste cellule endometriali, senza causare problemi.
Tuttavia, in alcune donne, le cellule endometriali possono impiantarsi e crescere al di fuori dell’utero, dando origine all’endometriosi.
4. Il ruolo delle contrazioni uterine:
Le contrazioni dell’utero, che avvengono durante le mestruazioni per favorire l’espulsione del sangue, possono contribuire al reflusso del sangue nelle tube.
L’intensità e la frequenza di queste contrazioni possono variare da donna a donna.
5. Fattori di rischio:
Alcune donne possono essere più predisposte alle mestruazioni retrograde a causa di fattori anatomici, ormonali o genetici.
Anche lo stile di vita, come lo stress o l’eccessiva attività fisica, può influenzare il flusso mestruale.
6. Legame con l’endometriosi:
La teoria delle mestruazioni retrograde è la più accreditata per spiegare l’origine dell’endometriosi.
Tuttavia, non tutte le donne con mestruazioni retrograde sviluppano l’endometriosi, il che suggerisce che altri fattori, come il sistema immunitario, giochino un ruolo importante.
Cause delle mestruazioni retrograde
Le cause esatte delle mestruazioni retrograde non sono completamente comprese, ma si ritiene che diversi fattori contribuiscano a questo fenomeno:
Contrazioni uterine: durante le mestruazioni, l’utero si contrae per espellere il rivestimento endometriale. Queste contrazioni possono esercitare una pressione tale da spingere parte del sangue mestruale nelle tube di Falloppio. L’intensità e la frequenza di queste contrazioni variano da donna a donna.
Anatomia delle tube di Falloppio: alcune donne possono avere una conformazione anatomica delle tube di Falloppio che rende più probabile il reflusso del sangue mestruale. Ad esempio, le tube potrebbero essere più larghe o avere una forma che facilita il passaggio del sangue in direzione opposta.
Fattori ormonali: gli ormoni, come gli estrogeni e la prostaglandina, svolgono un ruolo importante nel regolare il ciclo mestruale e le contrazioni uterine. Squilibri ormonali possono influenzare la frequenza e l’intensità delle contrazioni, contribuendo al flusso retrogrado.
Fattori genetici: alcuni studi suggeriscono che la predisposizione alle mestruazioni retrograde possa avere una componente genetica. Se ci sono casi di endometriosi o mestruazioni dolorose in famiglia, potrebbe esserci un rischio maggiore.
Fattori immunitari: un sistema immunitario efficiente è in grado di eliminare le cellule endometriali che si riversano nella cavità pelvica. Un sistema immunitario meno efficiente potrebbe avere difficoltà a svolgere questa funzione, aumentando il rischio di endometriosi.
Sintomi
Le mestruazioni retrograde di per sé non causano sintomi evidenti nella maggior parte delle donne. Tuttavia, il sangue mestruale che risale nelle tube di Falloppio e si riversa nella cavità pelvica può causare alcuni sintomi, tra cui:
Dolore pelvico: il sangue mestruale può irritare i tessuti pelvici, causando dolore. Questo dolore può variare da lieve a intenso e può manifestarsi durante o dopo le mestruazioni.
Dismenorrea: mestruazioni dolorose. Il sangue che refluisce può aumentare l’intensità dei dolori mestruali.
Dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia): l’irritazione dei tessuti pelvici può causare dolore durante o dopo i rapporti sessuali.
Dolore durante la defecazione o la minzione: in alcuni casi, il sangue mestruale può irritare l’intestino o la vescica, causando dolore durante la defecazione o la minzione, soprattutto durante le mestruazioni.
Sanguinamento anomalo: mestruazioni abbondanti o perdite di sangue tra un flusso e l’altro.
Infertilità: In alcuni casi le mestruazioni retrograde possono causare endometriosi, una condizione che può portare all’infertilità.
Diagnosi mestruazioni retrograde
Ecco i principali metodi diagnostici:
Anamnesi: il medico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi della paziente, come dolore pelvico cronico, mestruazioni dolorose (dismenorrea), dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e infertilità.
Esame pelvico: l’esame fisico può rivelare la presenza di noduli o cisti endometriosiche, nonché dolore alla palpazione degli organi pelvici.
Ecografia transvaginale: questo esame di imaging consente di visualizzare l’utero, le ovaie e le tube di Falloppio, individuando eventuali cisti endometriosiche (endometriomi) o altre anomalie.
Risonanza magnetica (RM) pelvica: la RM può fornire immagini più dettagliate degli organi pelvici, aiutando a identificare lesioni endometriosiche profonde.
Laparoscopia: questa procedura chirurgica minimamente invasiva è il gold standard per la diagnosi definitiva di endometriosi. Consente al medico di visualizzare direttamente la cavità pelvica e prelevare campioni di tessuto per l’esame istologico.
Trattamento
Le mestruazioni retrograde in sé non richiedono un trattamento specifico, poiché sono un fenomeno fisiologico. Tuttavia, se causano sintomi o complicanze come l’endometriosi, possono essere necessari diversi approcci terapeutici.
Ecco le principali opzioni di trattamento:
1. Terapia farmacologica:
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): Possono alleviare il dolore pelvico e la dismenorrea.
Terapia ormonale:
Contraccettivi ormonali (pillola, cerotto, anello): possono ridurre il flusso mestruale e il dolore, sopprimendo l’ovulazione e l’ispessimento dell’endometrio.
Agonisti del GnRH: inducono una menopausa temporanea, riducendo i livelli di estrogeni e sopprimendo la crescita del tessuto endometriale.
Progestinici: possono ridurre il flusso mestruale e il dolore, assottigliando l’endometrio.
Inibitori dell’aromatasi: riducono la produzione di estrogeni, utili soprattutto in caso di endometriosi grave.
2. Terapia chirurgica:
Laparoscopia: procedura minimamente invasiva che consente di rimuovere le lesioni endometriosiche, le aderenze e le cisti.
Isterectomia: rimozione dell’utero, opzione considerata solo in casi gravi e quando la donna non desidera più avere figli.
3. Terapie complementari:
Agopuntura: può aiutare ad alleviare il dolore pelvico.
Tecniche di rilassamento: Yoga, meditazione e respirazione profonda possono ridurre lo stress e il dolore.
Modifiche dello stile di vita: una dieta sana, esercizio fisico regolare e un adeguato riposo possono migliorare il benessere generale.
Scelta del trattamento:
La scelta del trattamento dipende dalla gravità dei sintomi, dall’età della paziente, dal desiderio di gravidanza e dalle preferenze individuali.
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