Psicostimolanti: sostanze d’abuso
Psicostimolanti: sostanze d'abuso
Che cosa sono gli psicostimolanti?
Gli psicostimolanti sono sostanze d’abuso, ovvero sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso centrale (SNC). Si tratta di uno stimolo cerebrale sintetico che causa cambiamenti delle funzioni mentali e motorie. All’interno di questo grande gruppo rientrano la cocaina, amfetamina, caffeina, efedrina, nicotina e teofillina. I farmaci psicostimolanti sono farmaci che promuovono lo stato di allerta e aumentano il tono dell’umore. Essi possono produrre effetti eccitatori sulle strutture cerebrali più elevate e sulle funzioni nervose superiori.
Come possono essere distinti gli psicostimolanti?
Psicoanalettici: hanno la proprietà di elevare il tono dell’umore e il livello delle prestazioni mentali entro limiti tali da non compromettere l’aderenza critica dell’individuo alla realtà circostante e la coerenza delle risposte agli stimoli esterni. Questo significa che non sono sostanze che danno alterazione della percezione e della comunicazione interpersonale. Possono essere timoanalettici o antidepressivi, con un’azione selettiva sull’umore; nooanalettici (amfetaminici e non) o neurostimolanti, che vanno a colpire soprattutto lo stato di vigilanza, riducono il senso di stanchezza fisica e mentale, inizialmente agevolano le funzioni intellettive e riducono il sonno.
Psicodislettici: i farmaci psicodislettici comprendono gli allucinogeni e altri composti capaci di modificare le funzioni nervose superiori senza produrre effetti extra celebrali di particolare evidenza. Tra questi figurano numerose droghe vegetali per esempio i cannabinoidi, e numerose sostanze ottenute in laboratorio per sintesi. In base alla loro struttura chimica i farmaci psicodislettici vengono classificati in quattro categorie:
- Derivati indolici
- Derivati feniletilamminici
- Derivati piperidinici
- Composti non azotati (tra cui i tetraidrocannabinoidi).
Il gruppo dei derivati indoici comprende gli allucinogeni più potenti come l’LSD (LSD sta per dietilamide dell’acido lisergico). Quest’ultima è una sostanza che ha avuto il massimo della sua diffusione negli anni 60 con la cultura hippie. La sostanza era stata usata anche come sostanza psichiatrica. Nonostante sia una sostanza ottenuta in laboratorio, può derivare anche da sostanze naturali come la segale cornuta quando infestata dal fungo Clavicex purpurea. Il fungo produce una sostanza del tutto uguale alla dietilamide dell’acido lisergico.
Feniletilammine: al gruppo delle feniletilammine apparetongono sostanze la cui struttaura ricorda da vicino quella delle catecolamine (adrenalina, noradrenalina, dopamina): l’amfetamina, i suoi derivati metossilati dimetossiamfetamina e la mescalina.
Piperidinici: tra i derivati dei piperidinici sono da annoverare gli alcaloidi, sostanze di origine vegetale con il gruppo azotato che a piccolissime quantità inducono effetti sul SNC. Queste sostanze sono presenti in varie solanacee e in particolare nel giusquiamo, nella belladonna e nello stramonio. Le sostanze più note sono atropina e scopolamina che, a basse dosi, esercitano effetti periferici di tipo anticolinergico mentre, a dosi elevate, compare l’effetto psicotropo, il quale si manifesta con psicosi, stato confusionale, atassia, disartria, e allucinazioni.
Effetti degli psicostimolanti
Negli esseri umani gli psicostimolanti producono diversi effetti.
- Basse dosi aumentano la vigilanza e potenziano la resistenza, il sistema cognitivo, la locomozione, la socialità, i livelli di attenzione mentre riducono la fatica, la resistenza sessuale e l’appetito. Nonostante questi effetti, non sempre il risultato che se ne ricava è una prestazione migliore.
- A dosi moderate, invece inducuno euforia, deficit del sistema cognitivo, in alcuni casi allucinazioni.
- Dosi elevate producono vomito, convulsioni tonico-cloniche, agitazione, ansia, capogiri, psicosi (deliri e paranoia), irrequietezza, ipertemia, rabdomiolisi.
Molti degli psicostimolanti condividono anche altri effetti negativi a carico del sistema cardiovascolare, del quadro ematologico, nella sindrome serotoninergica.
Cocaina
La cocaina si ricava dalle foglie di un arbusto sudamericano la coca. I conquistatori europei osservavano gli indigeni mangiare tali foglie per ridurre i sintomi della fatica durante i lavori pesanti ed inoltre le cospargevano sulle ferite. Freud la sperimentò ampiamente sui suoi pazienti (affermava che rafforzava lo spirito umano debole) e il suo collega oculista Koller ne scoprì le proprietà anestetiche locali. (Leggi articolo)
L’amfetamina o anfetamina insieme alla tiramina e all’ efedrina, è un simpaticomimetico ad azione indiretta. Stimola il SNC.
Agisce: promuovendo il rilascio di monoamine (soprattutto dopamina e noradrenalina) dalle terminazioni nervose del cervello, inibendo la ricaptazione e inibendo sebbene debolmente le MAO.
In acuto: provoca euforia ed eccitazione; in seguito a somministrazione e.v. può essere così intensa che viene definita “orgasmica”.
Gli effetti sono:
- sprezzo del pericolo;
- sensazione di superiorità;
- iperattività e loquacità;
- aumento del desiderio sessuale;
- riduzione della fatica e della fame.
Effetti simpaticomimetici periferici:
- aumento della pressione arteriosa e l’inibizione della motilità gastrointestinale.
- Complessivamente si ha un aumento delle prestazioni.
TOLLERANZA E DIPENDENZA
L’effetto stimolatorio dura poche ore ed è seguito da depressione e ansia. La tolleranza agli effetti stimolatori si sviluppa rapidamente sebbene gli effetti simpaticomimetici periferici possono persistere.
I soggetti che ne fanno uso, tendono ad aumentare le dosi per ottenere gli stessi livelli di euforia ma aumentando le dosi e assumendola per giorni...(Leggi articolo)