Tubercolosi genitale femminile
La tubercolosi genitale femminile è una forma di tubercolosi extrapolmonare che colpisce gli organi riproduttivi femminili, in particolare le tube di Falloppio, l’endometrio (il rivestimento dell’utero) e, meno frequentemente, le ovaie, la cervice e la vulva.
Cause e trasmissione della tubercolosi genitale femminile
La tubercolosi genitale femminile, come qualsiasi altra forma di tubercolosi, è causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis. Tuttavia, le modalità attraverso cui questo batterio raggiunge e infetta gli organi riproduttivi femminili possono variare.
Ecco le principali cause e modalità di trasmissione:
Cause:
Diffusione ematica o linfatica:
La causa più comune è la diffusione del batterio da un focolaio primario di tubercolosi presente in un’altra parte del corpo, solitamente i polmoni. Il batterio, attraverso il flusso sanguigno o il sistema linfatico, raggiunge gli organi riproduttivi femminili.
Contatto diretto:
Sebbene meno frequente, l’infezione può avvenire per contatto diretto con secrezioni infette, ad esempio durante rapporti sessuali non protetti con un partner affetto da tubercolosi genitale.
Riattivazione di un focolaio latente:
In alcuni casi, il batterio può rimanere inattivo (latente) nel corpo per anni e riattivarsi in seguito a un indebolimento del sistema immunitario, causando l’infezione degli organi riproduttivi.
Trasmissione:
Non è direttamente contagiosa come la tubercolosi polmonare:
A differenza della tubercolosi polmonare, che si trasmette per via aerea attraverso tosse o starnuti, la tubercolosi genitale femminile non si diffonde facilmente da persona a persona.
Rischio di trasmissione sessuale:
Esiste un rischio, seppur basso, di trasmissione sessuale, specialmente in presenza di lesioni o ulcere genitali.
Trasmissione verticale:
In rari casi, l’infezione può essere trasmessa dalla madre al feto durante la gravidanza.
Fattori di rischio:
Tubercolosi polmonare attiva o latente:
La presenza di tubercolosi in altre parti del corpo aumenta significativamente il rischio di sviluppare la forma genitale.
Sistema immunitario indebolito:
Condizioni come l’HIV/AIDS, il diabete, la malnutrizione o l’assunzione di farmaci immunosoppressori rendono le donne più vulnerabili all’infezione.
Esposizione a persone con tubercolosi:
Il contatto stretto con persone affette da tubercolosi polmonare aumenta il rischio di infezione.
Condizioni socio-economiche precarie:
La povertà, la malnutrizione e la scarsa igiene favoriscono la diffusione della tubercolosi in generale.
Sintomi della tubercolosi genitale femminile
I sintomi della tubercolosi genitale femminile possono manifestarsi attraverso irregolarità mestruali, che includono l’assenza di mestruazioni (amenorrea), mestruazioni scarse (oligomenorrea), mestruazioni abbondanti (menorragia) o sanguinamento intermestruale.
Un dolore pelvico cronico, che può variare da lieve a grave e presentarsi in modo costante o intermittente, è un altro sintomo comune.
L’infertilità rappresenta una delle principali complicazioni, poiché la tubercolosi genitale può danneggiare le tube di Falloppio, ostacolando la fecondazione. Le donne affette possono anche sperimentare dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e perdite vaginali anomale, che variano in tipo e quantità.
In alcuni casi, si possono rilevare masse o noduli a livello pelvico durante un esame. Il sanguinamento post-menopausale è un sintomo che richiede sempre una valutazione medica.
Altri sintomi generali possono includere febbre, sudorazioni notturne, perdita di peso e affaticamento. La presenza di questi sintomi non conferma necessariamente la diagnosi di tubercolosi genitale, ma la loro persistenza richiede una consultazione medica per una valutazione approfondita.
Diagnosi
La diagnosi della tubercolosi genitale femminile può risultare complessa a causa della natura aspecifica dei sintomi, che spesso si sovrappongono a quelli di altre patologie.
Il percorso diagnostico inizia con un’attenta anamnesi, in cui il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica della paziente, prestando particolare attenzione a eventuali precedenti episodi di tubercolosi, contatti con persone affette e sintomi riferiti.
L’esame obiettivo pelvico può rivelare la presenza di masse o noduli, ma l’indagine diagnostica si avvale principalmente di esami di laboratorio e strumentali.
Gli esami del sangue possono evidenziare segni di infezione tubercolare, mentre il test cutaneo alla tubercolina (test di Mantoux) e i test di rilascio dell’interferone gamma (IGRA) valutano la risposta immunitaria al batterio.
Gli esami di imaging, come l’ecografia transvaginale, la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM), forniscono immagini dettagliate degli organi riproduttivi, consentendo di individuare eventuali anomalie.
L’analisi delle secrezioni vaginali o endometriali e la biopsia endometriale o laparoscopica sono fondamentali per la conferma microbiologica della diagnosi, consentendo di rilevare la presenza del Mycobacterium tuberculosis. L’isterosalpingografia (HSG) è un esame radiologico che valuta la pervietà delle tube di Falloppio, spesso compromessa dalla tubercolosi genitale.
Trattamento della tubercolosi genitale
Il trattamento della tubercolosi genitale femminile è simile a quello della tubercolosi polmonare e si basa sull’assunzione di una combinazione di farmaci antitubercolari per un periodo prolungato.
Farmaci
La terapia prevede l’utilizzo di una combinazione di farmaci di prima linea, tra cui:
- Isoniazide (INH)
- Rifampicina (RIF)
- Pirazinamide (PZA)
- Etambutolo (EMB)
Questi farmaci vengono assunti quotidianamente per un periodo di almeno 6-9 mesi, ma la durata del trattamento può variare a seconda della gravità dell’infezione e della risposta della paziente alla terapia.
Fasi del trattamento
Il trattamento si divide in due fasi:
Fase intensiva (2 mesi): Durante questa fase, vengono assunti tutti e quattro i farmaci per eliminare il maggior numero possibile di batteri.
Fase di continuazione (4-7 mesi): In questa fase, vengono assunti solo l’isoniazide e la rifampicina per eliminare i batteri rimanenti e prevenire la ricomparsa dell’infezione.
Monitoraggio
Durante il trattamento, è fondamentale un monitoraggio costante da parte del medico per valutare l’efficacia della terapia, prevenire la comparsa di effetti collaterali e garantire la compliance della paziente. Il monitoraggio può includere:
Esami del sangue: Per valutare la funzionalità epatica e renale e monitorare i livelli dei farmaci.
Esami colturali: Per valutare la risposta del batterio ai farmaci e rilevare eventuali resistenze.
Esami di imaging: Per valutare la risposta degli organi riproduttivi al trattamento.
Complicanze e trattamento aggiuntivo
In alcuni casi, la tubercolosi genitale femminile può portare a complicanze che richiedono un trattamento aggiuntivo, come:
Infertilità: In caso di infertilità, possono essere necessari trattamenti di fecondazione assistita.
Aderenze pelviche: In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere le aderenze.
Ascessi o fistole: Possono richiedere un drenaggio chirurgico o una terapia antibiotica prolungata.
Importanza della compliance
È fondamentale seguire scrupolosamente la terapia prescritta dal medico e completare l’intero ciclo di trattamento, anche se i sintomi migliorano. L’interruzione prematura del trattamento può portare alla comparsa di resistenze ai farmaci e alla ricomparsa dell’infezione.
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