Tumore della tiroide: cos’è e quali forme può assumere
Il tumore della tiroide è provocato dalla crescita anomala di un gruppo di sue cellule e può essere sia benigno sia maligno; in questo caso si parla più propriamente di cancro. La forma più comune di tumore della tiroide si manifesta a carico delle cellule follicolari che producono la maggioranza degli ormoni tiroidei.
Tutte le forme di cancro a carico di ghiandole prendono il nome
di adenocarcinomi : nel caso della tiroide si può avere un
adenoma carcinoma papillare ( oltre il 75% dei casi) oppure follicolare (circa il 15% ) ;
vi sono poi delle forme tumorali a
carico delle cellule parafollicolari vicine a quelle che producono
calcitonina dette carcinoma midollare della tiroide (meno il 5%
di casi).Una forma particolarmente aggressiva per fortuna
rara (meno l’ 1% dei carcinomi tiroidei) è il cosiddetto carcinoma anaplastico della tiroide che dà precocemente metastasi a distanza. Questo tumore maligno determina un doloroso ingrossamento della tiroide e tende ad invadere le strutture vicine, provoca metastasi precoci ed è molto difficile da trattare.
Negli altri casi si parla di tumori di origine linfatica (linfomi) o dai tessuti muscolari o cartilaginei che circondano la ghiandola (sarcomi) o infine tumori metastatici che originano quindi da
altri organi.
Cause
Radiazioni
Diversi fattori di rischio sembrano favorire l’insorgenza: tra queste si ricorda l’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Una fonte importante di esposizione alle radiazioni è la terapia con il raggi X. Negli anni Venti e Cinquanta i bambini affetti da tonsille, acne e altri problemi alla testa e al collo venivano curati con raggi X molto potenti. In seguito però i medici scoprirono che alcuni pazienti che avevano ricevuto questa terapia avevano sviluppato un tumore alla tiroide.
Un’altra fonte di radiazione è il fallout radioattivo, cioè le radiazioni che ricadono sulla terra in seguito ai testi nucleari
(come quelle condotte dagli Stati Uniti d’America negli anni
50 e 60) agli incidenti nucleari (come quelli di Chernobyl nel
l986 e di Fukushima) e dalle fuoriuscita di materiale radioattivo dagli impianti. Il fallout radioattivo contiene iodio radioattivo I-131 e altri elementi radioattivi. Coloro che sono stati esposti a
I-131 soprattutto se al tempo era un bambino al momento dell’esposizione potrebbe presentare un maggiore rischio di
soffrire di disturbi della tiroide.
Gozzo o polipi al colon
Tra i fattori di rischio accertati c’è anche il gozzo ossia la crescita benigna della ghiandola che in alcuni casi può predisporre alla trasformazione delle cellule in senso neoplastico; lo stesso rischio si presenta, in casi rari, in pazienti con precedenti famigliari di polipi multipli nel colon o nel retto.
Iodio
Lo iodio è un minerale che si trova nei crostacei e nel sale iodato. Un apporto insufficiente di iodio nella dieta può far aumentare il rischio di adenoma e di adenocarcinoma follicolare. E, viceversa altre ricerche dimostrano che l’eccesso di iodio nella dieta può far aumentare il rischio di adenocarcinoma papillare. Per sapere con certezza se lo iodio rappresenta un fattore di rischio saranno necessari ulteriori ricerche.
Età. La maggior parte dei pazienti affetti da tumore alla tiroide ha più di 45 anni, la maggior parte dei pazienti affetta da carcinoma anaplastico ha più di 60 anni.
Sesso femminile.Negli Stati Uniti il rischio di soffrire di tumore tiroideo è circa il triplo per le donne.
La presenza di uno o più fattori di rischio non implica automaticamente la comparsa del tumore, la maggior parte dei pazienti che presentano fattori di rischio, infatti non svilupperà
il con tumore .
Sintomi
Nel primo stadio, di solito, il tumore alla tiroide è asintomatico, non presenta alcun sintomo tuttavia negli stadi avanzati possono comparire i seguenti sintomi:
la presenza di uno o più noduli mediante la palpazione della regione anteriore del collo in corrispondenza della ghiandola; tuttavia è necessario ricordare che non tutti i noduli tiroidei nascondono forme di cancro anzi spesso sono semplicemente
il segno della cosiddetta iperplasia tiroidea che è un’eccessiva crescita del tessuto tiroideo. A volte il primo segno a comparire
è un linfonodo ingrossato, in altri casi si avverte la sensazione
di oppressione a livello del collo.
I sintomi in fase avanzata possono comprendere:
* cambiamenti nella voce
* difficoltà nel deglutire
* nel respirare per il coinvolgimento delle strutture del collo adiacenti.
* mal gola o male al collo che non guariscono
Un nodulo neoplastico può anche essere associato alla sintomatologia di ipertiroidismo o di ipotiroidismo;
Indagini diagnostiche
Visita. Dopo riscontro del nodulo durante un esame fisico, in genere il medico prescrive una serie di analisi per misurare la funzionalità tiroidea ed identificare un’eventuale variazione patologica dei livelli ormonali.
Esami del sangue . Dosaggio di ormoni tiroidei e TSH anche se spesso in presenza di un tumore tiroideo questi livelli risultano nella norma. Calcitoninemia serve invece ad escludere il carcinoma midollare che si caratterizza per la presenza di elevati circolanti dell’ormone calcitonina.
Indagini strumentali. L’esame più semplice e specifico per studiare la tiroide è l’ecografia tiroidea. Questa indagine permettere di identificare i rapporti del nodulo con la ghiandola e con i tessuti circostanti; inoltre consente di riconoscere alcuni caratteri di benignità o di sospetta malignità.
Scintigrafia tiroidea che permette di definire il nodulo in base alla sua attività endocrina. Questo è possibile grazie alla somministrazione di un mezzo di contrasto radioattivo iodato
che viene accumulato dal tessuto tiroideo con una forte affinità o
con un debole affinità. I noduli della tiroide rispetto al normale tessuto possono risultare caldi se accumulano più tracciante rispetto al tessuto circostante, al contrario i noduli che non inglobano lo iodio radioattivo si definisco freddi. I noduli tiroidei caldi di regola non sono maligni mentre i noduli freddi possono nascondere un tumore.
Biopsia. E’ un modo sicuro per diagnosticare il tumore alla tiroide. si può procedere in due modi:
Agoaspirato. Durante questa procedura viene inserito
sotto guida ecografica una ago sottile attraverso la cute per prelevare un campione di materiale dal nodulo che verrà poi esaminato al microscopio.
TAC. Può permettere di capire se il tumore si è diffuso nei linfonodi, altre zone del collo oppure nel torace, la risonanza magnetica permette al medico di visualizzare le immagini su schermo oppure stamparle.
Risonanza magnetica. La risonanza magnetica permette di capire se il tumore si è diffuso nei linfonodi o in altre zone dell’organismo.
Radiografia del torace. Può permettere di capire se il tumore ha formato metastasi polmonari.
Terapia
La scelta del tipo di terapia corretta dipende dal tipo di tumore (papillare, follicolare, midollare, anaplastico)
* dalle dimensioni del nodulo
* dall’età del paziente
* eventuale presenza di metastasi.
Insieme al vostro medico specialista verrà elaborato un piano terapeutico in base alle vostre necessità. Il medico vi descriverà
le varie terapie e i risultati di ciascuna di esse. Il tumore alla
tiroide può essere curato con:
* intervento chirurgico
* terapia ormonale
* terapia radiometabolica a base di iodio radioattivo
* radioterapia esterna
* chemioterapia.
La maggior parte dei paziente dovrà sottoposto ad una terapia combinata. L’intervento chirurgico e la radioterapia sono sempre locali perché rimuovono o distruggono il tumore localizzato nella tiroide. Se invece si sono formate dalle metastasi la terapia locale può essere usata per tenere sotto controllo la patologia localizzata
in zone specifiche. La terapia ormonale, la terapia radiometabolica, la chemioterapia sono invece terapie sistemiche perché entrano in circolo e distruggono o tengono sotto controllo il tumore in tutto l’organismo.
Effetti collaterali
È bene informarsi sugli effetti collaterali su come queste terapie possono influire sul lavoro e sul la vostra vita quotidiana. Le terapie antitumorali spesso danneggiano le cellule e i tessuti sani quindi gli effetti collaterali sono piuttosto frequente dipendono principalmente dal tipo di terapia dalla sua aggressività
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