SALUTE

Vaccino contro l’influenza chi deve farlo e chi no

 
 
 
 
 
Si calcola che al termine di questa stagione invernale, i cosiddetti virus parainfluenzale, quelli respiratori, costringeranno a letto dai 12 ai 15 milioni di italiani. Un numero elevatissimo,  considerando che quest’anno la stagione influenzale è di intensità media. Per evitare che il contagio si espanda ancora di più sono importanti alcune buone regole di prevenzione, a cominciare dal vaccino antinfluenzale. 


 

 
 
 
Si fa ancora in tempo a sottoporsi al vaccino antinfluenzale? 
 
La protezione dall’influenza comincia un paio di settimane dopo l’iniezione del vaccino e si mantiene costante all’incirca per 6 mesi. Quindi, considerando la situazione climatica dell’italia, il periodo maggiormente indicato arriva fino alla fine di dicembre, in modo da essere protetti nel periodo più freddo dell’inverno che, di solito, finisce ai primi di marzo.

 

 
 
 
Quale importanza ha il vaccino nella prevenzione dell’influenza? 


 

 
 
Il vaccino è una fondamentale opportunità e, in alcuni casi, è un salvavita per i pazienti a rischio, in particolare per i bambini, per le persone di età e per tutti i pazienti immunodepressi o con malattie croniche, di qualsiasi età. Ma è anche, per tutti, un’opportunità per ridurre l’assenteismo nell’ambito scolastico e in quello lavorativo e il rischio di contagiare le persone fragili della propria famiglia.
 
 
 
Quali sono le malattie croniche che rischiano di aggravarsi in caso di influenza? 
 
 
Chi rischia di più è il paziente con malattie respiratorie. 

Negli asmatici l’ infezione influenzale può determinare un peggioramento dell’infiammazione e, di conseguenza, può scatenare attacchi asmatici e peggiorare i sintomi, oltre a rendere il paziente più esposto a complicanze quali la broncopolmonite. Un’altra malattia dell’apparato respiratorio in cui la vaccinazione è fortemente raccomandata è la broncopneumopatia cronica ostruttiva, in cui il paziente può andare incontro a ripetute riacutizzazioni. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato come l’influenza si associa a un incremento degli attacchi cardiaci.  Nei pazienti diabetici l’infezione influenzale peggiora il controllo della glicemia, con maggiore rischio di dare luogo a uno scompenso glicemico.

 
 

 

 

 

 



I vaccini in circolazione quest’anno da quale virus proteggono? 
 
 
 
In passato c’era soltanto un tipo di virus in circolazione. Da diversi anni, invece, ve ne sono molti e anche  tante varianti. Per questo è importante prevenire il più alto numero possibile. Quest’anno oltre ai vaccini trivalenti, in grado di contrastare la malattia determinata da tre tipi di virus, sono maggiormente disponibili vaccini quadrivalenti, in grado di garantire una maggiore copertura. Nei quadrivalenti è presente il nuovo virus di tipo A H1N1 Michigan, quello di tipo A H3N2 Hong kong, quello di tipo B Brisbane della cosiddetta famiglia Victoria, e quello di tipo B Phuket, che appartiene alla famiglia di Yamagata. Ma esistono  anche i vaccini trivalenti potenziati con particolari audiuvanti. Essi sono consigliati alle persone d’età e ai pazienti più a rischio perché danno una risposta maggiore.
 
 
E’ il medico di famiglia a scegliere il tipo di vaccino migliore per il paziente? 
 
 
Per i vaccini somministrati gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale è ogni regione  e il medico di famiglia a fornire indicazioni alla ASL e All’ufficio di Igiene sui luoghi dove è possibile farsi vaccinare e tutte le persone che non sono considerate a rischio è che vogliono,comunque,vaccinarsi lo acquistano in farmacia e dunque possono sceglierlo con l’aiuto del proprio medico oppure del farmacista.
 
 
Fare il vaccino contro l’influenza è  ormai diventato una consuetudine per gli italiani oppure c’è diffidenza perché ritenuto pericoloso? 
 
 
Secondo un’indagine di Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, su un campione di circa 1000 persone, soltanto il 14% della popolazione ricorre tutti gli anni al vaccino, di cui il 47,2% sono ultrasessantacinquenni. Un numero ben lontano dal 75% di copertura vaccinale raccomandata dall’organizzazione Mondiale della Sanità. Questo non dipende dalla diffidenza nei confronti dei vaccini registrata nell’ultimo anno, tanto che meno del 5% lo ritiene pericoloso. I motivi sono altri: per esempio, il 34,1% dice di ammalarsi raramente e il 30,7% dichiara di non avere mai pensato a questa vaccinazione.
 
 
 
In realtà tutti possono vaccinarsi? 

 

 



 
Possono farlo tutte le persone con esclusione di chi ha avuto una reazione allergica seria a una componente del vaccino;  chi ha l’influenza in corso perché conviene attendere la guarigione; 
chi ha manifestato una malattia neurologica chiamata sindrome di Guillain-Barré entro 6 settimane da una precedente vaccinazione; donne durante il primo trimestre di gravidanza.
 
 
 
 
 
Da quale età è consigliata la 
vaccinazione ?
 
 
Da sei mesi, ma soltanto perché mancano studi clinici che dimostrano l’innocuità del vaccino in età inferiore. Nei bambini fino ai 9 mesi è opportuna una seconda dose di richiamo, mentre per tutta la restante popolazione una unica dose di vaccino garantisce un’adeguata immunizzazione. 
 
 
 
Quanto costano i vaccini antinfluenzali? 

 

 



 
Il prezzo è di circa €10 euro e dipende se è trivalente o quadrivalente. Tuttavia si ricorda che vi sono alcune persone e alcune categorie professionali che hanno diritto gratuitamente dalle Asl.
 
 
 
 
Chi si può fare vaccinare gratuitamente?
 
 
 
Tutte le persone che hanno più di 65 anni, quelle considerate a rischio, indipendentemente dall’età, perché hanno, per esempio, malattie croniche cardiache, respiratorie e renali, e anche chi svolge un’attività professionale che porta a contatto con la collettività come l’infermiera, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine ; anche le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza.
 
 
 
 
Perché alcune persone che si sono sottoposti al vaccino si ammalano lo stesso? 
 
 
 
Perché i virus si trasformano durante la stagione influenzale dunque possono non essere “coperti” dalla protezione del vaccino. Però, nel caso di contagio, il vaccino attenua i sintomi, che si possono curare con i farmaci di automedicazione. Proprio perché ci si può ammalare lo stesso d’influenza si suggerisce di rispettare anche alcune regole per prevenire la malattia. 
 
 
 
Oltre al vaccino, come si può prevenire l’influenza?

 

 



 
 
Si raccomanda di stare attenti agli sbalzi di temperatura e dunque di coprirsi bene ogni volta che si esce all’aperto, e viceversa, di scoprirsi un po’ quando si sta in  luoghi molto caldi. Inoltre il virus si trasmette per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce e il contatto con le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questa ragione si consiglia non soltanto di evitare luoghi affollati, ma anche di prestare attenzione all’igiene personale. Prima di tutto coprendo bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce poi lavandosi bene a lungo le mani con l’acqua e il sapone in molti momenti della giornata, per esempio prima di cucinare o dopo essere scesi dall’autobus. Sono precauzioni che consentono di ridurre la diffusione del virus influenzale oltre che di molte forme gastroenteriche a trasmissione alimentare.

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